18 dicembre: la posizione del fiore

Oggi condivido una lezione completa in cui viene inserita la posizione del nostro Calendario dell’Avvento.

LA POSIZIONE DEL FIORE

“Sono un bel fiore che cresce nel sole.
Proprio come ha detto il mio maestro, lo yoga è divertente!
Seduto con le piante dei piedi che si toccano
stando attento che la mia schiena non si incurvi,
sollevo le gambe e porto le braccia sotto le ginocchia.
Rimanendo in equilibrio in questa posizione conto fino a tre”.

(L’ABC dello Yoga per bambini – Teresa Anne Power)

I destinatari di questa proposta sono i colleghi insegnanti, gli educatori ma anche i genitori che, amando lo yoga, desiderano condividere con i loro figli un po’ di tempo in compagnia dell’antica disciplina.
Si tratta di pratiche che si snoccioleranno nel corso di una storia ispirata alla natura e che comprenderanno un momento di rilassamento iniziale, un momento di riscaldamento del corpo, un gioco, le camminate o le posizioni degli animali, un esercizio o un gioco per la consapevolezza del respiro e il momento di rilassamento finale.
Le posizioni sono ispirate a quelle già condivise nel corso di questo Calendario dell’Avvento.

Siete pronti?
Allora … si comincia!
Buona pratica e buon divertimento con i vostri piccoli yogin!

LA FORZA DEI FIORI

C’era una volta un bellissimo prato verde, con tanta erbetta fresca e luccicante.
Tra le foglie di erbetta si nascondevano tanti piccoli semi  (posizione della foglia) che custodivano tanti bellissimi fiori.
I semi erano piccoli, anzi piccolissimi ed erano chiusi sotto una coperta di terra marrone che li nutriva e proteggeva con cura ( l’insegnante o il genitore passa con un drappo, che può essere un foulard leggero, con il quale accarezzerà i bambini).

Passarono i giorni e i piccoli semi avevano voglia di uscire dalla terra, crescere e vedere il mondo.

Chiesero al cielo un poco di acqua per avere la forza di sbucare dalla terra e crescere forti e robusti.

Arrivò così una pioggerelina leggera leggera… che poi diventò  più forte e rigorosa.

GIOCO DELLA PIOGGIA:  in bambini sono i cerchio, seduti e picchiettano con un dito sull’altro quando la pioggia è leggera… con due dita quando la pioggia si fa più forte ( su indicazione dell’insegnante)… con tutta la mano quando la pioggia diventa vigorosa e poi seguendo sempre le indicazioni dell’insegnante ritorneranno a picchiettare con due dita e poi con una fino a quando la pioggia cesserà completamente).

Dopo la pioggia tornò il sereno e nel cielo iniziò a splendere un bellissimo sole per aiutare i  semini a germogliare ( Saluto al Sole).

Le posizioni del Saluto al Sole le trovate qui . ( Dopo il Saluto al sole i bambini si riposano qualche istante nella posizione della foglia ma con gli avambracci appoggiati a terra.)

A poco a poco i semini cominciarono a germogliare…. dapprima uscì il capino …

poi si sollevò lo stelo …

poi si formarono i primi petali …

e per finire i fiori sbocciarono in tutta la loro bellezza.

Subito accorsero felici le farfalle( Attività di movimento legate alla posizione della farfalla) che con le loro ali leggere e colorate, diedero il benvenuto ai fiori appena sbocciati ( se ci sono più bambini , alcuni rimarranno nella posizione del fiore e altri si muoveranno come le farfalle per poi alternare).

Poi toccò alle api, che con le loro piccole ali raggiunsero i fiori, si adagiarono sulla loro corolla per prendere il polline. Per imitare il movimento e il volo delle api invitiamo i bambini a unire le mani dietro la zona lombare per creare il pungiglione e a muoversi liberamente per lo spazio fermandosi vicino ai fiori e anche in questo caso se ci sono più bambini, si alterneranno nel ruolo delle api e dei fiori.

All’improvviso arrivò un forte vento… ( facciamo insieme il respiro del vento…. ci sediamo comodi con la schiena diritta e soffiando dalla bocca buttiamo fuori tutta l’aria che  abbiamo  nei polmoni, proprio tutta, facendo un bel lunghissimo sibilo e lo possiamo ripetere altre due volte)…

…i fiori iniziarono a oscillare da un alto all’altro, poi avanti e indietro, e infine tutto intorno a se stessi. (I bambini oscilleranno le braccia sopra la testa in tutte le direzioni)

Che disastro! I petali  erano tutti scompigliati ( con le mani ci scompigliamo i capelli e ci massaggiamo la testa).

Ma il vento, così come era arrivato, si calmò e i fiori che erano cresciuti forti e robusti erano ancora lì con le loro corolle ben aperte e capaci di affrontare ogni avversità ( posizione del fiore).

 

Si guardarono ( i bambini si guardano negli occhi), si salutarono ( i bambini si scambiano il saluto dello yoga “NAMASTE” con le mani unite davanti al cuore) , chiusero le corolle e si riposarono…

Al termine della lezione possiamo creare un momento di condivisione in cui i bambini possono condividere le loro emozioni, o la parte della lezione che è piaciuta di più o di meno ecc…

Spero che la storia-lezione vi sia piaciuta e possiate proporla con entusiasmo ai vostri bambini.
Ciao e a domani!

Catia e Bee-atrix!

17 dicembre: la posizione della farfalla

Le farfalle sono state le protagoniste della mia primissima esperienza di insegnamento dello yoga ai bambini.
Che emozione quella mattina!
Che paura quella mattina!
Mille domande mi affollavano la mente: ” Sarò capace di trasmettere quello che sento dentro?” ” I bambini capiranno le mie proposte?” ” E se non mi ricordo quello che devo dire o fare?”. Insomma …. una gran fifa!
E poi è accaduto il miracolo…
Quando sono entrata nell’aula predisposta per le lezioni di yoga, ho preparato tutto il materiale, mi sono seduta sul mio tappetino, ho chiuso gli occhi e ho cominciato a concentrarmi sul mio respiro ( che era velocissimo, ve lo assicuro) e ho ritrovato la calma.
Quando poi, in fila indiana, ordinati e silenziosi sono entrati i bambini… beh! mi è bastato guardare i loro visini sorridenti e incuriositi per farmi ritrovare in quello che ho sempre definito “il mio mondo di meraviglie” cioè l’interagire con i bambini… osservarli…. ascoltarli e percepire ( da buona empatica quale sono) le loro emozioni.
Quando sono uscita dalla scuola mi sentivo leggera e avvertivo una serenità così profonda che ricordo di aver pensato: ” Questo è ciò che voglio essere! Insegnante di yoga per bambini!”.

Ricordo che in quella prima lezione ho spiegato ai bambini che cosa è lo yoga.

Lo yoga è un modo per stare insieme giocando
Lo yoga è un modo per stare insieme cantando
Lo yoga è un modo per stare insieme muovendosi
Lo yoga è un modo per stare insieme respirando

Volete sapere come respirano le farfalle?
Ed ecco un semplice esercizio di riscaldamento… ci mettiamo in piedi con le braccia lungo il corpo e poi inspirando ( cioè tiriamo dentro l’aria dal naso) solleviamo le braccia come se fossero le ali di una farfalla e poi espirando ( facciamo uscire l’aria dalla bocca) le riportiamo giù.
Facciamo ripetere questo esercizio qualche volta da fermi e poi invitiamo i bambini a camminare liberamente per lo spazio che hanno a disposizione sempre imitando il movimento delle ali delle farfalle con le braccia.
Se vogliamo possiamo accompagnare questo esercizio con della musica adatta… per esempio il Walzer dei Fiori di Čajkovskij, tratto dalla famosa opera ballettistica “Lo schiaccianoci” ( che io adoro e che ho riscoperto dal punto di vista dell’attività motoria proprio recentemente grazie a Rosa Cipriano).

Una volta tornati sui loro tappetini possiamo far sperimentare la posizione dello yoga.

ESECUZIONE
Siamo seduti con le piante dei piedi che si toccano. Con le mani afferriamo i piedi e teniamo la schiena ben dritta. Le ginocchia cadono naturalmente verso il pavimento. Ora solleviamo e abbassiamo le ginocchia. Le gambe che si muovono in questo modo le fanno assomigliare alle ali di una farfalla in volo.

BENEFICI
Questa posizione è molto utile per mobilizzare le articolazione delle anche.

ATTIVITA’
– Raccontare una storia da animare in cui un bruco si trasforma in farfalla.
– Gioco degli abbracci: i bambini camminano ancora per la stanza imitando il volo delle farfalle, mentre l’insegnante batte ritmicamente un tamburello. Quando l’insegnante smette i bambini/farfalla dovranno abbracciare la farfallina più vicina a loro. Si ripete un paio di volte e poi come momento finale le farfalline dovranno abbracciarsi tutte insieme.

Ecco alcuni feedback dei bambini (4/5 anni)
Mi è piaciuto volare come farfalline
– Quando la Veronica ha fatto il bruco era bello!
– Mi è piaciuto quando abbiamo respirato come farfalle
– Bisogna muoversi…. quando l’aria ti entrava le braccia andavano fuori, quando usciva le braccia entravano…
– Mi è piaciuto quando il bruco voleva volare
– Mi sono divertita quando mi sono seduta a fare la farfalla
– Era bello quando ci siamo abbracciati
– Mi è piaciuto quando la Catia suonava il tamburello
– Era bella la storia…

A domani!

16 dicembre: la posizione del fulmine

I fulmini sono spaventosi e affascinanti al tempo stesso!
I tuoni e i lampi possono fare davvero paura ai bambini e come possiamo fare per aiutarli a superarla?
La paura nei confronti di tuoni e fulmini si può vincere inventando una specie di divertimento: al sicuro dietro la finestra, tenendo ben stretto il piccolo, si può giocare a chi vede per primo il lampo più grande e luminoso. Si spiega al bambini che il fulmine disegna una sorta di serpentello nel cielo scuro, se poi il bimbo ha paura soprattutto del rumore del tuono gli si può raccontare la storiella del Nubista, ovvero, una specie di guardiano del cielo che proprio come uno spazzacamino allontana i fulmini spaventandoli con il rumore forte. Si cercherà poi di distrarre il bambino facendolo concentrare e guardare le gocce di pioggia che cadono sul vetro, le foglie e gli alberi mossi dal vento. Se poi il bambino prende confidenza anche con i tuoni, si può giocare alla conta: quanti secondi passano dopo aver visto il lampo, prima che si senta lo scoppio del tuono. Impostandolo in modo giocoso, il piccolo potrà presto superare la paura perché conoscerà quello che ha davanti.

Diverso è l’atteggiamento che va assunto con i bambini più grandi, loro sono già in grado di capire alcune cose. Ai tragazzini si possono raccontare storie e leggende, approfittandone quindi anche per aumentare la loro sete di sapere. Si può raccontare che una volta gli uomini credevano che fosse un dio, Zeus oppure Giove, a scatenare la tempesta nel cielo quando era arrabbiato con l’umanità, oppure quando voleva inviare segnali sulla terra. Va detto che, in quei tempi antichi, gli uomini vivevano in case più piccole e insicure rispetto a oggi e che non c’erano le conoscenze scientifiche e meteorologiche moderne. Il temporale, infatti, non è altro che un fenomeno naturale, dovuto all’incontro di correnti fredde e calde nelle parti più alte dell’atmosfera, dalle quali si scatenano cariche di elettricità che danno origine ai lampi e che il tuono, avvertito molto più tardi, è il rumore prodotto proprio dall’esplosione. La spiegazione che viene fornita ai ragazzini più grandi deve andare di pari passo con l’educazione:è buona norma restare al chiuso durante il temporale perché i fulmini possono cadere su qualcosa di appuntito che li attrae, proprio quelloo che fanno i parafulmini. Quindi: mai restare in piedi o ripararsi sotto un albero o una roccia appuntita isolata, perché in quel caso diventa pericoloso proprio per l’attrazione che fisicamente gli oggetti appuntiti richiama i fulmini.
( https://www.guidagenitori.it/)

La posizione del fulmine, in sanscrito VAJARASANA ( Vajra = fulmine, lampo)

ESECUZIONE
Siamo in ginocchio con le gambe e i piedi ben unit; facciamo una leggera contrazione dei glutei per retroflettere il bacino in modo che la schiena formi una linea retta. Inspirando solleviamo le braccia in avanti sulla linea delle spalle. Espirando spostiamo il peso del corpo all’indietro facendo in modo di mantenere una linea retta dalle ginocchia alle spalle. Eurllo che dobbiamo sentire non è tensione alla schiena ma una grande forza nelle gambe.

BENEFICI
Rafforza tutti i muscoli della schiena e delle gambe. Corregge cifosi dorsale e iperlordosi lombare.

ATTIVITA’
– Attività Motorie: dopo aver proposto la posizione del fulmine, chiediamo ai bambini di ricreare con il corpo il movimento di un fulmine quando “esplode”.
Possiamo poi spiegare ai bambini come nascono i fulmini e farli muovere per ” creare ” un fulmine. Per dare una spiegazione ai bambini di come si formano i fulmini si provi a pensare a delle goccioline d’acqua che sono dentro ad una nuvola. Se queste particelle d’acqua si strofinano tra loro, a causa anche del movimento dell’aria, si forma una carica elettrica che genera un fulmine o saetta. Immaginate i bambini mentre si strofinano e girano su se stessi per creare il movimento dell’aria e poi saltellano allungandosi per ricreare il fulmine. Vi assicuro che è uno spasso! P.D. Ovviamente l’attività non è adatta in questi tempi di COVID 🙁

Raccontiamo una storia
A me piace molto “L’omino della pioggia” di Gianni Rodari
Io conosco l’omino della pioggia. E’ un omino leggero, leggero, che abita sulle nuvole, salta da una nuvola all’altra senza sfondarne il pavimento soffice e vaporoso.
Le nuvole hanno tanti rubinetti. Quando l’omino apre i rubinetti, le nuvole lasciano cadere l’acqua sulla terra. Quando l’omino chiude i rubinetti, la pioggia cessa. Ha un gran da fare, l’omino della pioggia, sempre ad aprire e chiudere i rubinetti e qualche volta si stanca. Quando è stanco stanchissimo si sdraia su una nuvoletta e si addormenta. Dorme, dorme, dorme, e intanto ha lasciato aperti tutti i rubinetti e continua a piovere. Per fortuna un colpo di tuono più forte di tutti gli altri lo sveglia. L’omino salta su ed esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito.”Guarda in basso e vede i paesi, le montagne ed i campi grigi e tristi sotto l’acqua che continua a cadere. Allora comincia a saltare da una nuvola all’altra, chiudendo in fretta tutti i rubinetti. Così la pioggia cessa, le nuvole si lasciano spingere lontano dal vento e muovendosi cullano dolcemente l’omino della pioggia, che così si addormenta di nuovo.Quando si sveglia esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!”. Guarda in basso, e vede la terra secca e fumante, senza una goccia d’acqua. Allora corre in giro per il cielo ad aprire tutti i rubinetti.E va sempre avanti così.
Possiamo leggerla semplicemente o possiamo divertirci a creare una sequenza motoria.

Attività Creative:
Il tamburo del tuono: qui il tutorial per costruire questo strumento che potrà assere utile per un lavoro di conoscenza dei suoni della natura
Il bastone della pioggia: qui un tutorial semplice e carino

Buon divertimento!!!!

15 dicembre: la posizione della foglia

La posizione della foglia è una posizione di rilassamento e viene proposta anche per distendere la zona lombare dopo aver praticato delle posizioni di estensione all’indietro della colonna vertebrale come la posizione del cobra o la posizione dell’arco.
Ai bimbi piace la posizione della foglia perchè a loro piace stare tutti rannicchiati. Forse “si ricordano” di quando erano nella pancia della mamma!

ESECUZIONE
Siamo seduti sui talloni. Ci pieghiamo in avanti e appoggiamo la pancia e il petto sulle cosce mentra la fronte si appoggia a terra. Le braccia sono rilassate e avvolgono il corpo. E’ importante riuscire a mantenere i glutei sui talloni.

BENEFICI
Oltre a distendere la schiena e rilassare la mente questa posizione è ottima per rendere i bambini più consapevoli del loro respiro addominale. Invitiamoli a restare concentrati sul movimento della pancia che si gonfia e spinge contro le cosce quando inspiriamo e si sgonfia quando espiriamo.

ATTIVITA’
Quando penso alle foglie penso all’autunno e ai suoi colori. Penso al movimento delle foglie che cadono e penso alle diverse forme delle foglie.
Ecco allora come possiamo giocare con le foglie.

Il mandala dell’autunno
Possiamo cogliere l’occasione e spiegare ai bambini che cos’è un mandala…

La parola mandala in sanscrito significa cerchio e indica quei diagrammi che vengono usati a scopo di meditazione nelle scuole buddiste e induiste.
Il cerchio è in tutte le culture una figura altamente simbolica e in natura molti elementi richiamano il cerchio. I bambini infatti ne hanno elencate tantissime: i fiori, la ragnatela, la sezione di un tronco, le meduse, il sole, la luna piena ecc….
Colorare un mandala non è semplicemente colorare un disegno.
Colorare un mandala aiuta i bambini ad esprimere in modo strutturato la loro creatività e richiede attenzione e concentrazione ( il procedere dall’interno all’esterno, la scelta dei colori, nel nostro caso autunnali, per creare dei contrasti).
dal progetto “Amica Terra, Amico Yoga”.

Ecco un mandala adatto all’attività…

Ed ecco i lavori di una classe quarta di una primaria della mia zona a cui avevo proposto l’attività.  Avevo dato assoluta libertà di scelta dei colori ma avevo chiesto loro di procedere dall’interno verso l’esterno nella colorazione. E’ sempre interessante osservare come i bambini splendidamente diversi tra loro si rapportano ad un’attività creativa. Ci sono bambini che iniziano immediatamente a colorare, altri che si fermano un attimo e aspettano…. altri che dedicano tempo a scegliere meticolosamente i colori e gli abbinamenti…. altri che colorano a caso.

Ecco i loro lavori ( il mandala era stato incollato su un piattino di plastica e tutti i piattini  erano stati appesi nel corridoio della scuola….. bellissimo!!!).

Ma i mandala si possono anche creare con le foglie e sono meravigliosi…
Uscire nel giardino con i bambini e raccogliere foglie di forme e dimensioni diverse è un’esperienza che si deve assolutamente proporre…
Purtroppo non ho fotografie di quell’attività ma basta cercare su Google per vedere le meraviglie che i bambini possono creare…

Ma torniamo a parlare con il corpo con le amiche foglie
– E se immaginassimo di tuffarci in un mucchio di foglie?
– E se facessimo finta di lanciare le foglie per aria?
– Muoviamovi come le foglie trasportate dal vento!
– Con il corpo imitiamo la forma delle foglie
– Esercitiamo l’equilibrio camminando con una foglia sulla testa

Queste attività vanno proposte nell’ottica del DIALOGO MOTORIO, principio base e fondamentale del metodo Cantaballo per cui noi insegnanti diamo degli input, dei suggerimenti lasciando che i bambini li interpretino liberamente.

14 dicembre: la posizione dell’arco ( + l’arciere)

La posizione dell’arco in sanscrito si chiama DHANURASANA.
E’ una posizione in cui la schiena si inarca all’indietro come nella posizione del cobra che proposto in maniera dinamica rappresenta una preparazione all’arco.

ESECUZIONE
Siamo sdraiati sulla pancia con il mento appoggiato a terra. Le braccia sono lungo il corpo e le gambe divaricate quanto il bacino.
Pieghiamo le gambe portando i talloni vicino ai glutei e afferriamo le caviglie con le mani. Ruotiamo le spalle indietro per permettere una maggiore espansione della cassa toracica.
Inspirando, spingiamo indietro le caviglie per riportarle sopra le ginocchia e inarchiamo il busto che è completamente passivo.
Le ginocchia e le cosce si sollevano da terra.
Guardiamo in alto allungando il collo.
Quando siamo nella posizione sentiremo il punto in cui il corpo preme a terra facendoci ondeggiare.
Teniamo qualche istante e poi sciogliamo
Importante: subito praticare la posizione della foglia ( che vedremo domani) per rilassare e sciogliere ogni tensione nella schiena.

BENEFICI
Massaggia l’addome migliorando la digestione ed eliminando le tossine. Favorisce l’elasticità della schiena e apre il petto. Allunga i muscoli di tutta la parte frontale del corpo e aumenta l’espansione della gabbia toracica.

La posizione dell’arco, nelle mie lezioni fa coppia fissa con un altro asana che si chiama AKARNA DHANURASANA, la posizione dell’arco e della freccia e ho chiesto a Bee-atrix di farvela vedere…

ESECUZIONE
Siamo eretti con i piedi separati alla larghezza delle spalle e le braccia lungo i fianchi.
Facciamo un piccolo passo avanti con la gamba destra.
Solleviamo il braccio destro in modo che si trovi sopra il piede destro e leggermente al di sopra del livello degli occhi.
Stringiamo il pugno sinistro e lo portiamo vicino al destro ( leggermente indietro).
Guardiamo il pungo destro come se avessimo in mano un arco e una fraccia e fissiamo gli occhi sul nostro bersaglio immaginario.
Ora inspirando, lentamente tiriamo indietro il pugno sinistro fino all’altezza dell’orecchio, tendendo entrambe le braccia some quando si tende la corda dell’arco.
Espirando liberiamo la freccia immaginaria e riportiamo il pugno sinistro vicino a quello destro.
Facciamo qualche ripetizione e poi cambiamo lato.

BENEFICI
Questo movimento esercita le spalle e utilizza anche i muscoli corti e profondi del collo e delle scapole. Aiuta a ridurre la rigidità di spalle e braccia.

L’arco e la freccia mi fanno immediatamente pensare ai Nativi Americani e alle loro leggende; al loro legame con la natura e ai suoi elementi.
Ed è con piacere che condivido un video realizzato dai ragazzi di una scuola che ha partecipato all’iniziativa “Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole” promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo che, quest’anno, dal 16 al 21 Novembre 2020 ha invitato tutte le scuole di ogni ordine e grado ad ideare iniziative di letture ad alta voce che coinvolgono gli studenti per diffondere ed accrescere l’abitudine alla lettura.

Perchè non trasformare questa bellissima storia in una sequenza Yoga?

A domani!!!