Le api giocano e si divertono? Davvero!?!?!? Eh si! Secondo un nuovo studio pubblicato su Animal Behaviour, le api (nella fattispecie i bombi) amano giocare con i giocattoli. Nell’esperimento, i ricercatori della Queen Mary University… Altro
I fantastici 4 elementi: aria
Ecco lo sviluppo di una lezione completa dedicata all’elemento aria
MATERIALI PER IL SETTING:
– Un cerchio di pannolenci bianco (diametro 1m)
– un cerchio di pannolenci azzurro (diametro 50 cm)
– un cerchio di pannolenci blu (diametro 25 cm)
– cartoncino bianco, azzurro e blu dal quale ritagliare tante nuvolette
– cartoncino azzurro rettangolare (2 per ogni bambino che partecipa alla lezione)
– pennarelli blu (tanti quanti sono i bambini)
– bolle di sapone (un barattolo per ogni bambino)
RITO INIZIALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELL’ARIA
Ogni bambino prende uno dei due cartoncini e il pennarello e scrive la prima parola che gli viene in mente pensando all’aria.
Approfondimento: Il rito iniziale e finale in una lezione di yoga per bambini
RISCALDAMENTO: MUOVIAMO IL CORPO COME IL VENTO
Invitiamo i bambini a muoversi nello spazio come se fossero foglie agitate dal vento. All’inizio può essere una leggera brezza, poi un vento un po’ più forte e infine una bufera… lentamente il vento si calma e il corpo si muove più lentamente fino a cessare del tutto… e allora i bambino si poseranno a terra delicatamente come una foglia.
Possiamo accompagnare l’attività con della musica.
Ecco due link:
GIOCHI: IL GIOCO DEGLI SPECCHI CON LE POSIZIONI DELL’ARIA
I bambini saranno divisi in coppie. Un bambino prenderà la forma di una posizione dello yoga suggerita dall’insegnante o ispirata dalle carte delle posizioni e il bambino di fronte lo imiterà. A seconda dell’età si possono inserire dei diversi gradi di difficoltà, per esempio, ai più grandicelli possiamo proporre di osservare la posizione e poi dividerla in diversi step per costruirla invitando il compagno ad imitare le diverse fasi.
Di seguito la sequenza di asana dell’aria che potete ritrovare anche nel mazzo di carte di Bee-atrix.
Approfondimento: Le carte di Bee-atrix
GIOCHI DI RESPIRO
1. I bambini divisi in coppie saranno seduti con la schiena a contatto. Invitiamoli a fare dei lunghi respiri e a percepire il ritmo del respiro del compagno.
2. Impariamo a conoscere il respiro con le bolle di sapone: aprofittiamo di una bella giornata di sole e portiamo i bambini all’aria aperta! Ogni bambino avrà un flacone di bolle di sapone. In un primo momento lasciamo che si divertino a creare le bolle come a loro piace e successivamente li invitiamo a soffiare delicatamente in modo da dosare bene il respiro e fare la bolla più grande che possono. Scopriranno che non è così facile!
ATTIVITA’ CREATIVE:
1. Costruiamo una girandola:
RITO FINALE
Ogni bambino prende il secondo cartoncino azzurro e con il pennarello blu scrive le parole dell’aria dando risonanza alle attività proposte nella lezione.
Spero che questo piccolo viaggio nei quattro elementi attraverso le pratiche dello yoga, il gioco e l’arte sia stato di vostro gradimento e soprattutto utile per le vostre lezioni con i piccoli yogi!
Grazie e a presto!!!!
I fantastici 4 elementi: fuoco
L’elemento di oggi è il fuoco con il suo calore, la sua energia e la sua forza trasformatrice.
MATERIALI PER IL SETTING:
– un cerchio in pannolenci rosso ( diametro 1m)
– un cerchio in pannolenci arancione (diametro 50 cm)
– fiammelle ritagliate nel cartoncino rosso, arancione e giallo
– un piatto di carta dorato con un piccolo falò ritagliato nel cartoncino marrone, rosso, arancione e giallo
– cartoncini arancioni (2 per ogni bambino che partecipa alla lezione)
– pennarelli rossi (tanti quanti sono i bambini)
RITO INIZIALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DEL FUOCO
Ogni bambino prenderà uno dei due cartoncini arancioni e scriverà con il pennarello rosso la prima parola che gli viene in mente pensando al fuoco.
RISCALDAMENTO:
COME FIAMME: Invitiamo i bambini a mimare il movimento della fiamma stabile di una candela… prima con una mano, poi con entrambe le mani. Le mani poi iniziano a muoversi come se le fiammelle fossero mosse da un leggero vento… le mani e le braccia si sfiorano, si incrociano, si uniscono imitando il fluire armonioso delle fiamme.
L’attività può essere proposta in coppia.
Il movimento della fiamma può essere mimato utilizzando tutto il corpo, che si muoverà in maniera più vigorosa immaginando il vento.
L’attività può essere proposta all’intero gruppo e allora alcuni bambini saranno le fiammelle, altri il vento soffiando sui compagni che si muoveranno a seconda dell’intensità del soffio.
IMPARIAMO IL SALUTO AL SOLE
Il sole è un disco di fuoco, carico di energia e di calore, che dona vita e vitalità
Ecco il Saluto al Sole della nostra Bee-atrix!
STORIA ANIMATA: LA FIABA DEL FUOCO (ovvero l’invenzione della stufa)
C’era una volta un drago che si chiamava Sputafuoco. Viveva sulla cima di un’alta montagna (posizione della montagna), lontano dalla civiltà perché era brutto, ma così brutto che tutti gli abitanti del regno del Brutto Tempo, avevano paura di lui. Questo regno aveva un re e una regina che si chiamavano Re Sputaghiaccio e Regina Sputaneve. Essi tutto il giorno e tutta la notte scatenavano bufere di neve e ghiaccio, senza sosta (movimento del vento). I loro figli erano il Principe Sputavento e la Principessa Sputanebbia che li aiutavano. Perciò quel regno non aveva mai visto il bel tempo e non ci poteva essere il fuoco perché avrebbe presto trasformato tutto in acqua. Gli abitanti allora avevano tanto freddo e se stavano tutto il tempo chiusi nelle loro case come nel guscio delle tartarughe (posizione della tartaruga). Le stufe e i camini non esistevano e neanche i fornelli per cucinare. Nessuno aveva mai visto un comignolo fumare.
Un giorno il taglialegna Faggio (movimento del taglialegna) andò sulla montagna e dopo aver camminato a lungo nella neve, aveva i piedi gelati e, guardando la grotta del drago sulla cima della montagna, esclamò: “Beato il drago che vive lassù, ha tutto il fuoco di cui ha bisogno. Lui porta in giro il fuoco chiuso nella sua bocca che è come una grande stufa”.
Il drago Sputafuoco sentì quelle parole e uscì dalla sua casa dicendo:
“Ciao, sono il drago Sputafuoco in persona. E tu chi sei?”
“Sono Faggio, il taglialegna”
“Perché sei venuto fin qui, non hai paura di me?”
“No, tu non sei pauroso, sei solo un drago e sei fatto come tutti i draghi”
“Tu sì che sei un uomo che ragiona bene”.
Mentre Faggio parlava e parlava con il drago, passò di lì lo scoiattolo Mangianoci (posizione dello scoiattolo) . Lo scoiattolo non aveva freddo, perché usava la sua coda come una sciarpa; osservando il drago ebbe un’idea: “Tu porti il fuoco dentro la tua bocca. Perché non vieni in paese con noi? Il tuo calore potrà riscaldare tutti gli abitanti infreddoliti e se tu abiterai al centro del regno, tutti potranno venire a prendere un po’ del tuo fuoco e se lo metteranno in una grande scatola di ceramica tutti potranno finalmente scaldarsi” (posizione della scatola). E fu così che vennero inventate le stufe.
Le prime furono costruite a forma di bocca del drago Sputafuoco e assomigliavano a lui. Praticamente, l’immagine del drago Sputafuoco era in tutte le case. Il drago Sputafuoco da quel giorno abitò in un palazzo costruito per lui dal re Sputaghiaccio in persona e tutte le mattine gli abitanti del regno andavano da lui a prendere il fuoco per accendere la stufa e preparare il caffè.
Il drago era molto gentile e diceva:
“Buongiorno, vuole un po’ di fuoco?”
“Sì, grazie”.
E il drago apriva la bocca e con un soffio accendeva tutte le stufe (respirazione del vento). Era finalmente felice di essere utile a tutti e di avere tanti amici che andavano a trovarlo.
SEQUENZA DELLE POSIZIONI
ATTIVITA’ CREATIVE
Con i miei piccoli yogin avevo costruito un piccolo falò in cartoncino appoggiato su un piatto dorato e i bambini avevano cercato nel giardino del centro dei legnetti per completarlo.
Ma ecco alcuni link a delle interessanti attività legate all’elemento fuoco:
– fiammelle
– collage fuoco
RITO FINALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DEL FUOCO
I bambini scrivono sul secondo cartoncino arancione le parole legate all’elemento fuoco dopo la pratica. Potranno stupirvi!
A domani con l’ultimo fantastico elemento: l’aria!
I fantastici 4 elementi: acqua
Continuando il nostro viaggio oggi esploriamo insieme l’elemento acqua!
MATERIALI PER IL SETTING
– un cerchio di pannolenci blu (diametro 1m)
– un cerchio di pannolenci azzurro (diametro 50 cm)
– venti grandi gocce ritagliate nel pannolenci azzurro
– conchiglie
– la base per la realizzazione dell’attività creativa
– cartoncini azzurri (2 per ogni bambino)
– pennarelli blu (tanti quanti sono i piccoli yogin).
RITO INIZIALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELL’ACQUA
Ogni bambino prende uno dei due cartoncini azzurri e un pennarello blu e scrive la prima parola che gli viene in mente pensando all’acqua.
RISCALDAMENTO:
1° variante: LAVARSI E SCROLLARSI L’ACQUA
Massaggiamo le parti del corpo immaginando di cospargere il sapone. Seguono i movimenti che imitano lo scorrere dell’acqua sulle diverse parti del corpo e poi immaginiamo di doverci scrollare l’acqua di dosso facendo dei movimenti di scuotimento. I bambini possono essere in piedi o seduti. L’attività può essere proposta singolarmente o a coppie in un cui un bambino imita i movimento dell’altro.
2° variante: COME GOCCE
Immaginiamo il suono della pioggia (lo possiamo anche scandire con diversi strumenti) e invitiamo i bambini a scandirne il ritmo battendo con i piedi oppure battendo le mani. Se abbiamo a disposizione il bastone della pioggia proponiamo loro di riprodurre con il corpo il suo suono. Ne vedrete delle belle!
GIOCHI: IL BATTITO DELLA PIOGGIA
I bambini sono seduti in cerchio uno dietro l’altro.
Li invitiamo ad immaginare una leggera pioggerella che loro dovranno imitare battendo delicatamente con due dita sulla schiena del bambino davanti. La pioggia si fa più insistente e allora le dita utilizzate saranno quattro e quando la pioggia diventa un acquazzone useranno tutta la mano.
IMPORTANTE: quest’attività richiede un monitoraggio particolare da parte dell’insegnante per evitare che i bambini usino troppa “energia”. In alternativa al battito della pioggia sulla schiena del compagno possiamo proporre ai bambini di lavorare singolarmente battendo, prima con le dita e poi con tutta la mano, sull’altra mano.
L’insegnante modera il gioco descrivendo il ritmo della pioggia che cambia.
LA OLA (L’ONDA DEL MARE)
I bambini sono in cerchio accovacciati.
l’insegnante inizia il gioco alzandosi e portando le braccia in alto e poi ritornando nella posizione di partenza. I bambini, in sequenza, ripeteranno il movimento creando la ola.
Possibili varianti:
– cambiare il senso della ola
– Variare la velocità di esecuzione del gioco
– Per un maggiore coinvolgimento della muscolatura del tronco, disporre i bambini in cerchio, sdraiati sulla schiena con le gambe divaricate, le braccia aperte e i piedi a contatto. L’insegnante eleva il busto e lo flette a sinistra andando a toccare con la mano destra il piede destro del bambino, dice “ola” e poi torna a nella posizione di partenza. Il bambino farà lo stesso e via via tutti gli altri.
STORIA ANIMATA CON GLI ASANA: STORIA DI UNA GOCCIA
C’era una volta una piccola goccia d’acqua (posizione della goccia), che viveva nel mare insieme ad altre compagne: rideva, scherzava e giocava con i pesci (posizione del pesce) e con le stelle marine (posizione della stella).
A volte saliva sulla superficie per vedere le barche (posizione della barca).
La nostra amica goccia, che si chiamava Gocciolina, era sempre allegra, ma un giorno diventò triste perchè non riusciva più a trovare il suo migliore amico, Goccetto.
A Goccetto era successo quello che succede alle gocce quando stanno tanto sulla superficie del mare che ad un certo punto volano in alto nel cielo come degli uccellini (posizione dell’uccellino).
Infatti le gocce, riscaldate dal sole, si alzano e cominciano a volare…
Un giorno Gocciolina disse: “voglio volare anche io!”.
E da quel giorno cercò di farsi notare dal sole (posizione dei raggi del sole), perchè la scaldasse e la facesse volare.
Finalmente un raggio di sole si posò sopra di lei e la riscaldò.
Com’era caldo il sole!
Gocciolina cominciò a sentirsi leggera leggera e allora capì che stava volando verso il cielo.
Lì incontro tante sue amiche che come lei erano state trasformate in vapore e insieme formarono una graziosa nuvola (posizione della nuvola) che un venticello leggero spostava di qua e di là.
Ma dopo un po’ il venticello si trasformò in un vento molto forte (posizione del vento) che spingeva le nuvolette verso dei grossi nuvoloni neri.
L’aria si era fatta molto fredda.
” Cosa mi sta succedendo?” piagnucolò Gocciolina – “mi sento così pesante adesso… da non riuscire più a volare. Quest’aria fredda mi fa male!”.
E infatti Gocciolina, insieme alle sue amiche stava precipitando (posizione della mani a terra) verso la terra e insieme caddero in un grande prato fiorito.
Penetrò nella terra (posizione della goccia) e a dire la verità aveva un po’ paura perchè lì sotto era tutto buio. Ma continuò a seguire le altre gocce fino a quando uscì e si rese conto di essere diventata la goccia di una bellissima sorgente.
Gocciolina chiese: ” E ora… dove si va?”
“Adesso andiamo ad incontrare un ruscello, che ci porterà fino al fiume, che ci riporterà fino al mare dove continueremo a giocare con i pesci e con le stesse marine, a salire in superficie a vedere le barche fino a quando un raggio di sole ci scalderà di nuovo.
Sequenza delle posizioni
ATTIVITA’ CREATIVE:
Ecco i link a risorse interessanti sul tema
Lavoretti creativi
Festone con gocce d’acqua
Il ciclo dell’acqua
RITO FINALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELL’ACQUA
I bambini scrivono sul secondo cartoncino azzurro la parola legata all’acqua dopo le esperienze vissute nella lezione di yoga.
Cosa è cambiato?
A domani con lo sviluppo della lezione dedicata all’elemento fuoco!
I fantastici 4 elementi: terra
Siamo all’inizio del nostro piccolo percorso che ci porterà ogni giorno, per quattro giorni, alla scoperta dei quattro elementi.
Iniziamo con l’elemento Terra.
MATERIALI PER IL SETTING (foto):
– un cerchio di pannolenci giallo (diametro 1 m)
– un cerchio di pannolenci marrone (diametro cm 50)
– foglie e rami ritagliati nel pannolenci di diversi colori
– cartoncini gialli rettangolari (25×10 cm): il numero dei cartoncini varia a seconda del numero dei bambini che partecipano alla lezione. Ogni bambino avrà due cartoncini.
– 1 pennarello marrone per ogni bambino
– 1 piantina per ogni bambino (io avevo deciso di donare un cadeau ai miei piccoli yogin)
Approfondimento: L’importanza del setting nel progetto Honey Yoga
RITO INIZIALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELLA TERRA
Ogni bambino prende uno dei due cartoncini gialli e scrive con il pennarello marrone la prima parola che gli viene in mente pensando alla terra (marrone, prato, sabbia, campo, orto …. sono alcune di quelle scritte dai miei piccoli yogin)
RISCALDAMENTO: IL RISVEGLIO DELL’ALBERO
Come ogni mattina gli alberi si svegliano e iniziano a muoversi gentilmente per riscaldare tutte le sue parti:
Da posizione eretta.
– le radici: disegnamo dei cerchi con i piedi
– il tronco: disegnamo dei cerchi con le gambe… sempre più grandi
disegnamo dei cerchi con i fianchi… in senso orario e in senso antiorario
– i rami: disegnamo dei cerchi con le braccia… prima piccolini e poi sempre più grandi… in senso orario e in senso antiorario
– le foglie: disegnamo dei cerchi con le dita delle mani e con i polsi… in senso orario e in senso anriorario.
GIOCO: A TERRA
1° variante: Lasciamo che i bambini camminino nello spazio che hanno a disposizione seguendo il ritmo del tamburo.
Allo stop l’insegnante nominerà una parte del corpo e i bambini dovranno appoggiarla a terra. Saranno invitati a sentire il contatto e la stabilità.
2° variante: i bambini cammineranno come se la terra fosse fangosa, oppure con tanti sassi, oppure con la sabbia che scotta, o ancora con la neve. Oppure immaginiamo di camminare su una superficie gommosa o ancora in equilibrio su una striscia di terra. Come cambia il nostro modo di camminare?
STORIA ANIMATA CON GLI ASANA: IL BAMBINO CHE PARLAVA CON LA TERRA
C’era una volta un bambino che parlava con la terra.
Gli bastava soltanto accucciarsi e porgerle l’orecchio per sentirla parlare (posizione del bambino)
Il bambino e la terra giocavano insieme, nei pomeriggi di tutti i giorni dell’anno.
“Terra, terra, a cosa giochiamo oggi?”
“Scavami bene, deposita un tesoro e coprilo di nuovo, Domani lo ritroverai”
E così il bambino scavava (posizione dell’aratro) nascondeva il soldino che gli aveva dato la mamma, per ritrovarlo il giorno successivo.
“Terra, terra, cosa facciamo oggi?”
“Prepara le montagnette (posizione della montagna) per far scivolare il trenino di legno” oppure “Osserva bene le formiche e scopri dove vanno. Di sicuro non ti annoierai”.
Passarono gli anni, il bambino crebbe, andò via a studiare per un periodo di tempo e poi ritornò. Volle accucciarsi per posare l’orecchio sul terreno (posizione del bambino)
” Quanto tempo!” disse la terra. “Vuoi giocare di nuovo con me al tesoro sepolto? O preferisci forse le montagnette?”
“Ma ormai sono cresciuto” rispose il ragazzo. ” Non gioco più da tanti anni. Ho bisogno di lavorare per guadagnare dei soldi che mi consentiranno di vivere”.
“Non preoccuparti” disse la terra “Procurati dei semi, scava una buca e mettili dentro. Innaffiali e vedrai che crescerà la frutta che potrai vendere al mercato”.
(sequenza del seme-germoglio-alberello di frutta).
Il ragazzo fece ciò che gli aveva detto la terra e guadagnò molti soldi.
I soldi, però, gli guastarono l’anima. Aprì una fabbrica di oggetti di plastica.
La terra e l’acqua si inquinarono e in breve tempo l’ambiente che lo circondava fu completamente sporco.
“Voglio regalare un bel mazzo di fiori (posizione del fiore) a mia moglie” disse il ragazzo che era ormai cresciuto e aveva formato una famiglia.
” andrò io stesso a raccoglierli in giardino”.
Camminò a lungo, guardandosi intorno, ma era inutile. Dove una volta c’erano i prati ora crescevano solo bottiglie di plastica.
Allora si inginocchiò e posò ancora una volta l’orecchio al terreno (posizione del bambino).
“Terra, terra, dammi dei fiori per mia moglie”
“Non posso” rispose la terra. “Mi hai fatto mangiare tante porcherie e hai reso l’acqua inquinata e nera più del petrolio. Come potrebbero crescere dei fiori?”
Il giovane capì di esserci comportato male.
Chiese scusa alla terra, chiuse la fabbrica di plastica e piantò tanti bellissimi fiori.
Così tanti che se chiudiamo gli occhi e annusiamo, possiamo sentirne ancora il profumo (facciamo dei lunghi e profondi respiri dal naso… quando ispiriamo immaginiamo di avere davanti a noi tanti fiori profumati).
Per illustrare le posizioni della sequenza ci viene in aiuto come sempre la nostra Bee-atrix!
Sequenza seme-germoglio-alberello di frutta
ATTIVITA’ CREATIVA: COLORIAMO CON LA TERRA
Ecco alcuni link di interessanti proposte sull’argomento:
Formazionearte
Uno..due..tre..terra (un progetto fantastico di una Scuola dell’Infanzia di Pisa)
La classe della maestra Valentina
RITO FINALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELLA TERRA
invitiamo i bambini a prendere il secondo dei due cartoncini gialli e scrivere, dopo aver vissuto esperienze di gioco e di movimento (ma anche esperienze di valori come il rispetto per l’ambiente), quella che è adesso la loro parola legata alla terra. Vedrete che sarà molto diversa dalla prima. Questo è un semplice modo per dare risonanza al lavoro svolto durante la lezione!
L’età consigliata per queste lezioni è 6-10 anni
Bee-atrix ed io speriamo che questa proposta vi sia piaciuta e vi sia utile.
A domani con l’elemento ACQUA!
Namaste!
Attività creative in una lezione di yoga per bambini
Le lezioni che propongo ai miei piccoli allievi si concludono sempre con un’attività creativa, differente in base all’età dei bambini.
Perchè inserire un’attività creativa in una lezione di yoga?
Ho individuato cinque motivazioni che partono ovviamente dalla mia esperienza personale.
1. Attitudine personale: no! Non sono un’artista… non so disegnare e non ho senso del colore! Ma ho sempre avuto passione per la creatività, la manipolazione di materiali e per il ridare vita ad oggetti (riciclo creativo). Questo mi ha portato ad inserire, in maniera del tutto naturale e spontanea, dei momenti creativi nelle mie lezioni;
2. Credo fortemente che il rilassamento passi anche attraverso il lavoro delle mani…. che la concentrazione passi attraverso il lavoro delle mani (avete mai osservato un bambino intento a ritagliare? Provateci! Scoprirete un mondo di bellezza!);
3. Sono convinta che attraverso le attività creative vengano assimilati meglio concetti e valori. Allora diventa importante proporre l’attività giusta, che sia in linea con il focus della lezione…
4. Ho sperimentato che il momento dell’attività creativa può diventare un momento di condivisione, non solo di materiali (che sono a disposizione di tutti) ma anche di pensieri, idee e anche vissuti;
5. Attraverso le attività creative che io propongo e che hanno una base comune per tutti emergono le peculiarità di ciascuno per cui ogni bambino realizzerà il suo prezioso e bellissimo capolavoro.
Ci sono altri millemila motivazioni per inserire l’arte e la creatività in una lezione di yoga per bambini. Se vi fa piacere… condividete nei commenti!