Cosa fanno le api in autunno?

Domani 23 settembre 2023 alle ore 8.49 sarà il momento esatto dell’Equinozio di autunno.
Che meraviglia!
Come mi piace l’autunno!
L’aria più fresca, le prime felpe, il piacere di stare in casa a godersi le prime tisane… insomma quell’atmosfera che porta all’introspezione, al guardarsi dentro. Le prove ufficiali per il “letargo” invernale.
Anche le api ovviamente sentono questo cambiamento e si preparano per l’inverno.

Le api possono ancora sfruttare le poche fioriture tardive come l’edera, l’erica comune o anche la ravenella, le raccoglitrici raccolgono nettare e polline per integrare le riserve e stimolare la deposizione della regina.
La deposizione della regina è importante perché darà alla luce le cosiddette api “invernali” che trascorreranno lunghi mesi invernali per garantire la sopravvivenza della colonia.

I droni sono scomparsi e le api stanno raccogliendo propoli dai germogli degli alberi per sigillare l’alveare per un migliore isolamento.”
https://bee2beep.com/

Le api quindi fanno ancora un gran lavoro per garantire il benessere della colonia anche durante l’inverno.
Instancabili come sempre!

Riflettendo su questa operatività dei miei adorati insetti impollinatori ho pensato ad un’attività da proporre ai bambini da inserire in una lezione di yoga.

RACCOGLIAMO IL NETTARE E IL POLLINE PER L’APE REGINA

Materiale:
– Stoffa gialla
– Carta crespa gialla
– Palline gialle
– un cestino abbastanza capiente

Svolgimento del gioco
I bambini sono seduti in cerchio.
All’interno del cerchio l’insegnante sparpaglia la stoffa, la carta crespa e le palline (facile capire che si tratta del polline e del nettare).
Inizia il gioco un bimbo che con i piedi dovrà afferrare uno di questi materiali e passarlo ad un altro bimbo (che lo afferrerà sempre con i piedi) e così via fino a quando l’ultimo lo inserirà nel cestino tenuto in mano dal bimbo-regina e poi prenderà il posto di quest’ultimo (che diventerà ape raccoglitrice). Toccherà poi al secondo bimbo del cerchio e così via. In questo modo tutti i bimbi saranno api raccoglitrici e api regina.
Questo semplice gioco aiuta i bambini a concentrarsi e a vivere, giocando, l’esperienza della collaborazione per uno scopo comune: il benessere dell’alveare.

Il memory di Bee-atrix

E’ davvero con tanto tanto piacere che annuncio l’uscita di questo nuovo strumento didattico al quale ho lavorato per parecchi mesi modificandolo più e più volte per renderlo davvero utile ai/alle colleghi/colleghe insegnanti di yoga per bambini.
E’ disponibile da oggi il Memory di Bee-atrix!!!
Si tratta di un mazzo di 62 mini-carte (31 coppie) attraverso le quali i bambini potranno esplorare le pratiche dello yoga (asana, pranayama, concentrazione e rilassamento) con un approccio ludico.
Il gioco del memory piace a tutti i bambini e così ho pensato: “Perchè non far seguire delle piccole attività all’individuazione della coppia di carte?”.
Come tutti sappiamo il memory è un gioco che favorisce la concentrazione e la memoria. Se a queste caratteristiche benefiche aggiungiamo i benefici fisici e mentali legati alla pratica delle posizioni, o a piccoli esercizi di respirazione e consapevolezza l’opera è completa!
Ecco che quindi quando i piccoli yogi troveranno la coppia di carte raffiguranti la posizione del gatto potranno praticarla imitando il verso del gatto o, se più grandicelli, abbinando il respiro oppure ancora andare ad imitare con il corpo o le espressioni del viso o con i suoni le caratteristiche del gatto. Respiro e movimento; corpo e mente; pratica dello yoga e divertimento! Perchè è questa la formula magica dello yoga proposto ai bambini.
E se poi la coppia di carte raffigura un vasetto di miele? Perchè non giocare anche con la percezione dei sapori? Che smorfie facciamo quando assaggiamo un cibo aspro? E che gesti delle mani utilizziamo per indicare che invece quel cibo è davvero dolce e gustoso?
Questi sono solo due esempi delle numerose attività proposte.
Il mazzo delle mini-carte del Memory, disponibile in formato pdf è accompagnato da un secondo pdf composto da 60 pagine di spiegazioni complete e dettagliate di attività motorie e pratiche yoga per ogni specifica carta con indicazioni precise per tre diverse fasce di età.

Il memory di Bee-atrix sarà disponibile per tutto il mese di settembre al prezzo speciale di € 15.00. Inoltre le prime otto persone che acquisteranno il memory riceveranno gratuitamente a casa una simpatica bustina in tessuto con il logo “Honey Yoga” per poter riporre comodamente il mazzo di carte dopo averlo assemblato.

Per tutte le informazioni inerenti alla modalità di ricezione del materiale e di pagamento: catia@honeyyoga.it

I fantastici 4 elementi: aria

Ecco lo sviluppo di una lezione completa dedicata all’elemento aria

MATERIALI PER IL SETTING:
– Un cerchio di pannolenci bianco (diametro 1m)
– un cerchio di pannolenci azzurro (diametro 50 cm)
– un cerchio di pannolenci blu (diametro 25 cm)
– cartoncino bianco, azzurro e blu dal quale ritagliare tante nuvolette
– cartoncino azzurro rettangolare (2 per ogni bambino che partecipa alla lezione)
– pennarelli blu (tanti quanti sono i bambini)
– bolle di sapone (un barattolo per ogni bambino)

RITO INIZIALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELL’ARIA
Ogni bambino prende uno dei due cartoncini e il pennarello e scrive la prima parola che gli viene in mente pensando all’aria.
Approfondimento: Il rito iniziale e finale in una lezione di yoga per bambini

RISCALDAMENTO: MUOVIAMO IL CORPO COME IL VENTO
Invitiamo i bambini a muoversi nello spazio come se fossero foglie agitate dal vento. All’inizio può essere una leggera brezza, poi un vento un po’ più forte e infine una bufera… lentamente il vento si calma e il corpo si muove più lentamente fino a cessare del tutto… e allora i bambino si poseranno a terra delicatamente come una foglia.
Possiamo accompagnare l’attività con della musica.
Ecco due link:

GIOCHI: IL GIOCO DEGLI SPECCHI CON LE POSIZIONI DELL’ARIA
I bambini saranno divisi in coppie. Un bambino prenderà la forma di una posizione dello yoga suggerita dall’insegnante o ispirata dalle carte delle posizioni e il bambino di fronte lo imiterà. A seconda dell’età si possono inserire dei diversi gradi di difficoltà, per esempio, ai più grandicelli possiamo proporre di osservare la posizione e poi dividerla in diversi step per costruirla invitando il compagno ad imitare le diverse fasi.
Di seguito la sequenza di asana dell’aria che potete ritrovare anche nel mazzo di carte di Bee-atrix.





Approfondimento: Le carte di Bee-atrix

GIOCHI DI RESPIRO
1. I bambini divisi in coppie saranno seduti con la schiena a contatto. Invitiamoli a fare dei lunghi respiri e a percepire il ritmo del respiro del compagno.
2. Impariamo a conoscere il respiro con le bolle di sapone: aprofittiamo di una bella giornata di sole e portiamo i bambini all’aria aperta! Ogni bambino avrà un flacone di bolle di sapone. In un primo momento lasciamo che si divertino a creare le bolle come a loro piace e successivamente li invitiamo a soffiare delicatamente in modo da dosare bene il respiro e fare la bolla più grande che possono. Scopriranno che non è così facile!

ATTIVITA’ CREATIVE:
1. Costruiamo una girandola:

2. Creare le campane a vento

3. Farfalle con gli origami

RITO FINALE
Ogni bambino prende il secondo cartoncino azzurro e con il pennarello blu scrive le parole dell’aria dando risonanza alle attività proposte nella lezione.

Spero che questo piccolo viaggio nei quattro elementi attraverso le pratiche dello yoga, il gioco e l’arte sia stato di vostro gradimento e soprattutto utile per le vostre lezioni con i piccoli yogi!

Grazie e a presto!!!!

I fantastici 4 elementi: fuoco

L’elemento di oggi è il fuoco con il suo calore, la sua energia e la sua forza trasformatrice.
MATERIALI PER IL SETTING:
– un cerchio in pannolenci rosso ( diametro 1m)
– un cerchio in pannolenci arancione (diametro 50 cm)
– fiammelle ritagliate nel cartoncino rosso, arancione e giallo
– un piatto di carta dorato con un piccolo falò ritagliato nel cartoncino marrone,  rosso, arancione e giallo
– cartoncini arancioni (2 per ogni bambino che partecipa alla lezione)
– pennarelli rossi (tanti quanti sono i bambini)

RITO INIZIALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DEL FUOCO
Ogni bambino prenderà uno dei due cartoncini arancioni e scriverà con il pennarello rosso la prima parola che gli viene in mente pensando al fuoco.

RISCALDAMENTO:
COME FIAMME: Invitiamo i bambini a mimare il movimento della fiamma stabile di una candela… prima con una mano, poi con entrambe le mani. Le mani poi iniziano a muoversi come se le fiammelle fossero mosse da un leggero vento… le mani e le braccia si sfiorano, si incrociano, si uniscono imitando il fluire armonioso delle fiamme.
L’attività può essere proposta in coppia.

Il movimento della fiamma può essere mimato utilizzando tutto il corpo, che si muoverà in maniera più vigorosa immaginando il vento.
L’attività può essere proposta all’intero gruppo e allora alcuni bambini saranno le fiammelle, altri il vento soffiando sui compagni che si muoveranno a seconda dell’intensità del soffio.

IMPARIAMO IL SALUTO AL SOLE
Il sole è un disco di fuoco, carico di energia e di calore, che dona vita e vitalità
Ecco il Saluto al Sole della nostra Bee-atrix!

STORIA ANIMATA: LA FIABA DEL FUOCO (ovvero l’invenzione della stufa)

C’era una volta un drago che si chiamava Sputafuoco. Viveva sulla cima di un’alta montagna (posizione della montagna), lontano dalla civiltà perché era brutto, ma così brutto che tutti gli abitanti del regno del Brutto Tempo, avevano paura di lui. Questo regno aveva un re e una regina che si chiamavano Re Sputaghiaccio e Regina Sputaneve. Essi tutto il giorno e tutta la notte scatenavano bufere di neve e ghiaccio, senza sosta (movimento del vento). I loro figli erano il Principe Sputavento e la Principessa Sputanebbia che li aiutavano. Perciò quel regno non aveva mai visto il bel tempo e non ci poteva essere il fuoco perché avrebbe presto trasformato tutto in acqua. Gli abitanti allora avevano tanto freddo e se stavano tutto il tempo chiusi nelle loro case come nel guscio delle tartarughe (posizione della tartaruga). Le stufe e i camini non esistevano e neanche i fornelli per cucinare. Nessuno aveva mai visto un comignolo fumare.

Un giorno il taglialegna Faggio (movimento del taglialegna) andò sulla montagna e dopo aver camminato a lungo nella neve, aveva i piedi gelati e, guardando la grotta del drago sulla cima della montagna, esclamò: “Beato il drago che vive lassù, ha tutto il fuoco di cui ha bisogno. Lui porta in giro il fuoco chiuso nella sua bocca che è come una grande stufa”.
Il drago Sputafuoco sentì quelle parole e uscì dalla sua casa dicendo:
“Ciao, sono il drago Sputafuoco in persona. E tu chi sei?”
“Sono Faggio, il taglialegna”
“Perché sei venuto fin qui, non hai paura di me?”
“No, tu non sei pauroso, sei solo un drago e sei fatto come tutti i draghi”
“Tu sì che sei un uomo che ragiona bene”.

Mentre Faggio parlava e parlava con il drago, passò di lì lo scoiattolo Mangianoci (posizione dello scoiattolo) . Lo scoiattolo non aveva freddo, perché usava la sua coda come una sciarpa; osservando il drago ebbe un’idea: “Tu porti il fuoco dentro la tua bocca. Perché non vieni in paese con noi? Il tuo calore potrà riscaldare tutti gli abitanti infreddoliti e se tu abiterai al centro del regno, tutti potranno venire a prendere un po’ del tuo fuoco e se lo metteranno in una grande scatola di ceramica tutti potranno finalmente scaldarsi” (posizione della scatola). E fu così che vennero inventate le stufe.

Le prime furono costruite a forma di bocca del drago Sputafuoco e assomigliavano a lui. Praticamente, l’immagine del drago Sputafuoco era in tutte le case. Il drago Sputafuoco da quel giorno abitò in un palazzo costruito per lui dal re Sputaghiaccio in persona e tutte le mattine gli abitanti del regno andavano da lui a prendere il fuoco per accendere la stufa e preparare il caffè.

Il drago era molto gentile e diceva:
“Buongiorno, vuole un po’ di fuoco?”
“Sì, grazie”.
E il drago apriva la bocca e con un soffio accendeva tutte le stufe (respirazione del vento). Era finalmente felice di essere utile a tutti e di avere tanti amici che andavano a trovarlo.

SEQUENZA DELLE POSIZIONI






ATTIVITA’ CREATIVE
Con i miei piccoli yogin avevo costruito un piccolo falò in cartoncino appoggiato su un piatto dorato e i bambini avevano cercato nel giardino del centro dei legnetti per completarlo.

Ma ecco alcuni link a delle interessanti attività legate all’elemento fuoco:
fiammelle
collage fuoco

RITO FINALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DEL FUOCO
I bambini scrivono sul secondo cartoncino arancione le parole legate all’elemento fuoco dopo la pratica. Potranno stupirvi!

A domani con l’ultimo fantastico elemento: l’aria!

I fantastici 4 elementi: acqua

Continuando il nostro viaggio oggi esploriamo insieme l’elemento acqua!
MATERIALI PER IL SETTING
– un cerchio di pannolenci blu (diametro 1m)
– un cerchio di pannolenci azzurro (diametro 50 cm)
– venti grandi gocce ritagliate nel pannolenci azzurro
– conchiglie
– la base per la realizzazione dell’attività creativa
– cartoncini azzurri (2 per ogni bambino)
– pennarelli blu (tanti quanti sono i piccoli yogin).

RITO INIZIALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELL’ACQUA
Ogni bambino prende uno dei due cartoncini azzurri e un pennarello blu e scrive la prima parola che gli viene in mente pensando all’acqua.

RISCALDAMENTO:
1° variante: LAVARSI E SCROLLARSI L’ACQUA
Massaggiamo le parti del corpo immaginando di cospargere il sapone. Seguono i movimenti che imitano lo scorrere dell’acqua sulle diverse parti del corpo e poi immaginiamo di doverci scrollare l’acqua di dosso facendo dei movimenti di scuotimento. I bambini possono essere in piedi o seduti. L’attività può essere proposta singolarmente o a coppie in un cui un bambino imita i movimento dell’altro.

2° variante: COME GOCCE
Immaginiamo il suono della pioggia (lo possiamo anche scandire con diversi strumenti) e invitiamo i bambini a scandirne il ritmo battendo con i piedi oppure battendo le mani. Se abbiamo a disposizione il bastone della pioggia proponiamo loro di riprodurre con il corpo il suo suono. Ne vedrete delle belle!

GIOCHI: IL BATTITO DELLA PIOGGIA
I bambini sono seduti in cerchio uno dietro l’altro.
Li invitiamo ad immaginare una leggera pioggerella che loro dovranno imitare battendo delicatamente con due dita sulla schiena del bambino davanti. La pioggia si fa più insistente e allora le dita utilizzate saranno quattro e quando la pioggia diventa un acquazzone useranno tutta la mano.
IMPORTANTE: quest’attività richiede un monitoraggio particolare da parte dell’insegnante per evitare che i bambini usino troppa “energia”. In alternativa al battito della pioggia sulla schiena del compagno possiamo proporre ai bambini di lavorare singolarmente battendo, prima con le dita e poi con tutta la mano, sull’altra mano.
L’insegnante modera il gioco descrivendo il ritmo della pioggia che cambia.

LA OLA (L’ONDA DEL MARE)
I bambini sono in cerchio accovacciati.
l’insegnante inizia il gioco alzandosi e portando le braccia in alto e poi ritornando nella posizione di partenza. I bambini, in sequenza, ripeteranno il movimento creando la ola.
Possibili varianti:
– cambiare il senso della ola
– Variare la velocità di esecuzione del gioco
– Per un maggiore coinvolgimento della muscolatura del tronco, disporre i bambini in cerchio, sdraiati sulla schiena con le gambe divaricate, le braccia aperte e i piedi a contatto. L’insegnante eleva il busto e lo flette a sinistra andando a toccare con la mano destra il piede destro del bambino, dice “ola” e poi torna a nella posizione di partenza. Il bambino farà lo stesso e via via tutti gli altri.

STORIA ANIMATA CON GLI ASANA: STORIA DI UNA GOCCIA

C’era una volta una piccola goccia d’acqua (posizione della goccia), che viveva nel mare insieme ad altre compagne: rideva, scherzava e giocava con i pesci (posizione del pesce) e con le stelle marine (posizione della stella).
A volte saliva sulla superficie per vedere le barche (posizione della barca).
La nostra amica goccia, che si chiamava Gocciolina, era sempre allegra, ma un giorno diventò triste perchè non riusciva più a trovare il suo migliore amico, Goccetto.
A Goccetto era successo quello che succede alle gocce quando stanno tanto sulla superficie del mare che ad un certo punto volano in alto nel cielo come degli uccellini (posizione dell’uccellino).
Infatti le gocce, riscaldate dal sole, si alzano e cominciano a volare…
Un giorno Gocciolina disse: “voglio volare anche io!”.
E da quel giorno cercò di farsi notare dal sole (posizione dei raggi del sole), perchè la scaldasse e la facesse volare.
Finalmente un raggio di sole si posò sopra di lei e la riscaldò.
Com’era caldo il sole!
Gocciolina cominciò a sentirsi leggera leggera e allora capì che stava volando verso il cielo.
Lì incontro tante sue amiche che come lei erano state trasformate in vapore e insieme formarono una graziosa nuvola (posizione della nuvola) che un venticello leggero spostava di qua e di là.
Ma dopo un po’ il venticello si trasformò in un vento molto forte (posizione del vento) che spingeva le nuvolette verso dei grossi nuvoloni neri.
L’aria si era fatta molto fredda.
” Cosa mi sta succedendo?” piagnucolò Gocciolina – “mi sento così pesante adesso… da non riuscire più a volare. Quest’aria fredda mi fa male!”.
E infatti Gocciolina, insieme alle sue amiche stava precipitando (posizione della mani a terra) verso la terra e insieme caddero in un grande prato fiorito.
Penetrò nella terra (posizione della goccia) e a dire la verità aveva un po’ paura perchè lì sotto era tutto buio. Ma continuò a seguire le altre gocce fino a quando uscì e si rese conto di essere diventata la goccia di una bellissima sorgente.
Gocciolina chiese: ” E ora… dove si va?”
“Adesso andiamo ad incontrare un ruscello, che ci porterà fino al fiume, che ci riporterà fino al mare dove continueremo a giocare con i pesci e con le stesse marine, a salire in superficie a vedere le barche fino a quando un raggio di sole ci scalderà di nuovo.

Sequenza delle posizioni










ATTIVITA’ CREATIVE:
Ecco i link a risorse interessanti sul tema

Lavoretti creativi
Festone con gocce d’acqua
Il ciclo dell’acqua

RITO FINALE: SCRIVIAMO LE PAROLE DELL’ACQUA
I bambini scrivono sul secondo cartoncino azzurro la parola legata all’acqua dopo le esperienze vissute nella lezione di yoga.
Cosa è cambiato?

A domani con lo sviluppo della lezione dedicata all’elemento fuoco!