Le api e i colori

Buongiorno a tutti voi insegnanti, educatori e genitori!!!
Non so voi ma io già respiro aria d’autunno e siccome per me l’autunno ha sempre rappresentato il vero inizio dell’anno ritorno al mio amato blog con tanti contenuti settimanali da condividere che spero vi siano utili per arricchire le vostre attività con i bambini.
Oggi vi parlerò dei colori!
Facendo ricerche sulle mie adorate api ad un certo punto mi sono chiesta: “Ma le api riconoscono i colori?” immaginando possibili attività da proporre ai miei piccoli yogin.
Ecco che cosa ho scoperto!

Quanti occhi ha un’ape?

Ogni ape ha ben 5 occhi! Questo permette loro di muoversi agevolmente in quanto garantisce loro di avere una visuale che copre 360 gradi di angolazione.
I cinque occhi sono suddivisi in due occhi composti più grandi che si trovano nella parte frontale del capo e tre occhi semplici (ocelli), più piccoli situati nella parte superiore.
La funzione di questi minuscoli organi visivi non va ricercata nella vista vera e propria, in quanto sono occhi primitivi, bensì aiutano l’insetto a riconoscere la luce polarizzata, consentendogli di rimanere in equilibrio in volo guidandolo lungo il suo viaggio.
La priorità nella loro vista non è dunque data dal colore e dalla forma degli oggetti e la visualizzazione di questi dettagli passa in secondo piano.
Gli ocelli funzionano anche in condizioni meteo proibitive, e permettono alle api di vedere anche in presenza di nuvole o nebbia, fornendo un ottimo aiuto all’insetto per ogni tipo di spostamento.

Quali colori percepiscono le api?

La gamma di colori che le api sono in grado di percepire è un po’ diversa dalla nostra.
È stato dimostrato che gli occhi di questi insetti hanno una minore sensibilità per il colore rosso che viene quasi del tutto non percepito.
Le api non sono dunque capaci di rilevare il colore rosso che viene visualizzato in altro modo. Questi insetti hanno però una maggiore predisposizione a visualizzare la gamma di colori facente parte dello spettro ultravioletto, colori che noi esseri umani non vediamo.
Gli occhi delle api sono calibrati in modo tale da consentire rapidi spostamenti in volo senza il rischio di sbattere su ostacoli naturali come rami, foglie o addirittura predatori, o antropici, quindi muri, steccati, tende parasole e quant’altro. Fanno eccezione le finestre, in quanto gli occhi delle api non sono in grado di percepire la presenza di un vetro.
Le api quindi vedono solo quattro colori: giallo (arancio, verde giallastro), verde bluastro, blu e ultravioletto.
Per un apicoltore è molto importante tenere conto di questi fattori poiché possono rivelarsi utili per l’orientamento delle api.
Il colore è quindi fondamentale, per questo motivo gli apicoltori verniciano le arnie, disposte una vicina all’altra, con colori e disegni geometrici differenti per agevolare l’orientamento ed il riconoscimento delle stesse alle api.
Orientarsi è importante poiché accedere ad un’arnia sbagliata non facente parte del proprio sciame può essere un rischio per le api.

Interessante vero?
Adoro le api!!!

Che meraviglia queste arnie di Fiorella di cui consiglio il profilo Instagram https://www.instagram.com/fiorieapifelici/

Ed ora qualche attività per i bambini sui colori da inserire nelle nostre lezioni di yoga.

Costruiamo il nostro arcobaleno
Si inizia con il racconto della leggenda dei colori

Una volta i colori del mondo cominciarono a litigare: tutti reclamavano di essere il migliore, l’indispensabile, il preferito.
Il verde disse: “E’ chiaro che io sono il più importante, sono il simbolo della vita e della speranza. Sono stato scelto per l’erba, le foglie e gli alberi. Senza di me gli animali morirebbero”.

Il blu lo interruppe: “Pensi solo alla terra, ma considera il cielo e il mare. L’acqua è la fonte della vita, senza la mia pace ognuno di voi sarebbe nulla”.

Il giallo rideva sotto i baffi: “Siete tutti così seri! Io porto il sorriso, la felicità e il calore del mondo. Il sole, la luna e le stelle sono gialle. Senza di me non ci si divertirebbe”.

L’arancione replicò: “ Io sono il colore della salute e della forza. Il colore delle più importanti vitamine. Pensate alle carote, alle zucche, alle arance, ai mango. “.

Il rosso non sopportò più a lungo e gridò: “Io sono il vostro sovrano, sono il sangue della vita! Sono il colore del pericolo e del coraggio. Metto il fuoco nelle vene. Sono il colore della passione e dell’amore”.

Il viola andò su tutte le furie e con tono ironico disse: “Io sono il colore della regalità e del potere. Re, capi e vescovi hanno sempre scelto me come segno di regalità e saggezza. La gente non discute quello che dico, ascolta e obbedisce”.

E infine parlò l’indaco: “ Pensate a me, sono il colore del silenzio. Mi si nota appena, ma senza di me diventereste tutti superficiali. Io rappresento il pensiero e la riflessione, il crepuscolo e l’acqua profonda. Avete bisogno di me come contrappeso, per la preghiera e per la pace interiore.”

Così i colori continuarono a vantarsi, ciascuno convinto della propria superiorità. I loro contrasti divennero sempre più forti. Poi, improvvisamente, ci fu un lampo e un tuono rombò. La pioggia cominciò a cadere implacabile. I colori cominciarono a temere il peggio e si stringevano fra loro per farsi coraggio. Nel bel mezzo della tempesta, la pioggia cominciò a parlare: “ Ma perché lottate fra di voi cercando di dominarvi l’un l’altro? Non sapete che siete stati creati ciascuno per una ragione diversa, unica e particolare? Unite le mani e venite con me”.
Facendo com’era stato richiesto loro, i colori si presero per mano. La pioggia continuò: “D’ora in poi, quando pioverà, ognuno di voi attraverserà il cielo in un grande arco, per ricordarsi che potete vivere in pace, con gioia e amicizia. E l’arcobaleno sarà il segno dell’amore, della speranza e del futuro”.
E così, ogni volta che un buon acquazzone lava il mondo e l’arcobaleno appare in cielo, abbiamo una buona occasione per ricordarci di amare e rispettare le persone che ci vivono accanto.

Stimoliamo una riflessione moderandola attraverso l’uso del bastone della parola e poi ripercorriamo i colori uno a uno. Per ogni colore i bambini dovranno recuperare un oggetto per formare poi alla fine il loro personale arcobaleno.
E’ un’attività divertente da proporre on line perchè i bambini hanno a disposizione molti oggetti in casa (chiaramente chiedete loro di scegliere oggetti facilmente recuperabili per evitare incidenti!).

I colori complementari
Su tre fogli bianchi incollare tre figure …


Il giallo, il rosso e il blu come sappiamo sono i colori primari. Ogni colore primario ha un colore complementare:
Facciamo fissare il puntino nero della farfalla gialla per 10 secondi e poi chiediamo ai bambini di fissare un puntino nero su un foglio bianco. L’immagine che vedranno sarà quella di una farfalla viola.
Facciamo fissare il puntino nero del fiore rosso ….e poi il puntino sul foglio bianco. I bambini vedranno un fiore verde.
Facciamo fissare il puntino nero della nuvola blu… e poi il puntino sul foglio bianco. I bambini vedranno una nuvola arancione.

Perchè succede questo?
Una teoria sostiene che le terminazioni nervose della retina umana siano compatibili con i colori primari (giallo, rosso, blu). Quando fissiamo, per esempio, il rosso andiamo ad affaticare le parti sensibili al rosso, così quando poi andiamo a fissare il bianco gli altri colori primari cioè il giallo e il blu si fondono dando origine al verde.

Per i bambini è magia e … scienza!!!

Movimenti abbinati ai colori
Si tratta di un’attività che lavora sulla concentrazione e sulla memoria.
Procuriamoci dei foulard di 4 colori diversi (esempio: arancione, verde, rosa, azzurro). Ad ogni colore abbiniamo un movimento. Per esempio:
– arancione: saltare
– verde: fare un giro su se stessi
– rosa: accovacciarsi
– azzurro: alzare le braccia sopra la testa

I bambini si muovono liberamente nello spazio a disposizione (magari a ritmo di una musica allegra). Chi conduce l’attività tiene in mano i quattro foulard colorati e quando ne sventola uno i bambini faranno il movimento corrispondente al colore del foulard sventolato. Il cambio dei foulard potrà essere lento all’inizio per poi diventare un po’ più veloce.

Spero che queste proposte possano esservi utili!
Alla prossima settimana!!!

Catia e Bee-atrix!

Le api sanno contare

Ogni lezione del progetto Honey Yoga è focalizzata su una caratteristica delle api e del loro mondo.
Oggi desidero condividere lo sviluppo di una lezione completa ispirata alla capacità delle api di riconoscere i concetti di addizione e sottrazione, di sequenze di numeri e di maggiore o minore.
Questa particolare abilità delle api è stata scoperta conducendo numerosi esperimenti ed è una scoperta secondo me eccezionale che conferma la grande intelligenza di queste creature così piccine (il loro cervello ha un volume di 1 mm quadrato!).
Per saperne di più vi lascio il link ad un articolo esplicativo qui

Ma veniamo alla nostra lezione!
RITO INIZIALE:  Siamo seduti nella posizione dell’ascolto, con le gambe incrociate e la schiena ben dritta. Le mani assumono il gesto dell’accoglienza ponendosi a conchiglia. Ora le nostre mani sono vuote ma pronte per essere simbolicamente riempite di tutto ciò che vivremo insieme durante la nostra lezione.
Articolo correlato: L’importanza del rito iniziale e finale in una lezione di yoga per bambini

Facciamo tre respiri profondi inspirando dal naso ed espirando dalla bocca rilassandoci…

Introduco l’argomento della lezione: sapete bambini che le api sanno contare? chi l’avrebbe mai detto? Nella lezione di oggi ci divertiremo anche noi a giocare con i numeri…

RISCALDAMENTO: Immaginiamo di essere api nelle loro cellette. E’ mattina e ci svegliamo… Facciamo un grande sbadiglio e iniziamo a stiracchiarci allungando le braccia sopra le testa… allunghiamo un braccio e poi l’altro. Ora disegnamo dei cerchi con le braccia… ne facciamo cinque ( e intanto contiamo) in un senso e poi cinque nell’altro. E poi disegniamo dei cerchi con la gamba destra ( cinque in un senso e cinque nell’altro… chiedendo ai bambini di sincronizzare il conto con il movimento). Poi, portandoci in piedi e mettendo le mani sui fianchi disegniamo dei cerchi con il bacino ( cinque in un senso e cinque nell’altro).

Ora che abbiamo sciolto il corpo continuiamo a riscaldarlo con il Saluto al Sole ma questa volta invece di ripetere la filastrocca contiamo le posizioni man mano che le pratichiamo.

Articolo correlato: Il Saluto al Sole di Bee-atrix

GIOCO: nel gioco di oggi continueremo a contare, ma lo faremo in un modo particolare. Innanzitutto lo faremo in inglese e cantando…
Ecco un video esplicativo dell’attività…

Inviteremo quindi i bambini a contare come nel video ( ovviamente chi conduce la lezione se lo sarà studiato e ristudiato!!!!)… e poi possiamo introdurre elementi della body percussion per rendere un pochino più impegnativa l’attività chiedendo loro di contare con una mano e battere  il tempo con l’altra mano sulla gamba ( per i bambini un po’ più grandicelli).

SCRIVIAMO I NUMERI CON IL CORPO: è arrivato il momento di scoprire come il nostro corpo può assumere le forme dei numeri. In questa attività io non suggerisco nulla… faccio solo vedere i numeri scritti sui cartoncini e invito i bambini a riprodurne la forma che sarà sicuramente diversa da un bambino all’altro ( do un input e lascio spazio alla creatività dei bambini).
E ora mettiamo in scena i concetti di maggiore, minore e uguale
Immaginiamo di avere 6 bambini e creiamo 2 gruppetti da tre bambini ciascuno.
Ad ogni gruppetto facciamo vedere una scheda con un confronto tra numeri e i bambini lo riprodurranno con il corpo.
Si tratta di un’attività che favorisce il senso della collaborazione.
Io sono riuscita a farlo anche on line… le bambine si sono organizzate e consigliate tra loro. Bravissime!
Ecco i tre confronti che avevo proposto…

Ovviamente allo stesso modo si possono proporre addizioni e sottrazioni.

GIOCO DI RESPIRO  (e rilassamento) : Dopo esserci mossi tanto giocando con le forme dei numeri è venuto il momento di rilassarci e lo faremo contando i nostri respiri.
Ci portiamo sdraiati sulla schiena e portiamo le nostre mani sulla pancia. Sentite la vostra pancia che alza e si abbassa mentre respirate? Bene! Ora iniziate a contare nella vostra mente, silenziosamente,  i vostri respiri al contrario partendo da 10 e arrivando a 0 e continuate a sentire la vostra pancia che si gonfia e si sgonfia come un palloncino. Potete anche abbinare un colore al vostro palloncino…

RITO FINALE: siamo di nuovo seduti nella posizione dell’ascolto con le mani a conchiglia. Se chiudiamo gli occhi riusciamo a vedere ora le nostre mani piene perchè hanno accolto tutto ciò che abbiamo vissuto insieme nella nostra lezione.
Facciamo tre respiri profondi e apriamo gli occhi.

 CONDIVISIONE CON IL BASTONE DELLA PAROLA: la condivisione può essere sollecitata con delle domande:
Di che colore era il vostro palloncino?
Avete sentito la vostra pancia che si gonfiava e si sgonfiava?
Che cosa vi è piaciuto della lezione? Ecc…
Ma io faccio sempre, sempre, sempre la domanda per me più importante: ” Come vi sentite in questo momento?”

Articoli correlati:

Il bastone della parola: che cos’è e come si può costruire

Il bastone della parola on line

 

Spero che questa lezione vi sia piaciuta. Sarà inserita nel manuale “Honey Yoga – volume 1 ( 8 lezioni già pronte per parlare ai bambini delle api e del loro mondo)” in uscita prima dell’estate!

Stay tuned!!!!

L’importanza del rito iniziale e finale in una lezione di yoga per bambini

All’inizio della lezione (on line) con le mie piccole yogini, le invito a mettersi nella posizione dell’ascolto  e assumere un mudra, cioè un gesto delle mani. Questo mudra si chiama Pushpaputa che significa vaso pieno di fiori.
” Ho mani per ricevere e dare”
Motivazione: faccio questo mudra per imparare a ricevere e dare con gioia.
Esecuzione: le mani sono unite, i pollici si appoggiano agli indici, le mani vanno a formare una coppa, come un vaso in cui mettere dei fiori.
Benefici: Pushpaputa ci apre ai doni dell’universo. Non sempre ne siamo coscienti ma l’universo è ricco di tesori per tutti, quanto riceviamo deve essere condiviso.
Uno dei principi più importanti dello Yoga riguarda il servizio sociale, senza la disposizione d’animo di empatia e amore verso tutti è impossibile raggiungere l’autorealizzazione. Questo mudra genera compassione e generosità: l’universo ci accudisce e noi dobbiamo imparare ad accudirlo.

( Didi A’ nanda Paramita’ – Mudra: lo yoga nelle mani dei bambini – Edizioni La Meridiana)

Questo mudra ha un significato molto bello e profondo e l’ho scelto come apertura delle lezioni anche perchè è pertinente al focus del mio progetto che unisce lo Yoga al mondo delle api. “L’universo ci accudisce e noi dobbiamo imparare ad accudirlo” è una frase che rimanda chiaramente al valore della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente e dell’amore nei confronti della natura.
Quando invito le bambine ad assumerlo, chiedo loro di chiudere gli occhi e visualizzare le loro mani vuote… il vaso è vuoto ma pronto ad accogliere. Al termine della lezione assumendo lo stesso gesto visualizzeranno le loro mani “piene” di tutto ciò che nel corso della lezione abbiamo vissuto insieme, le esperienze che abbiamo fatto ( i giochi, le sequenze di asana, il rilassamento). Poi, con l’aiuto del bastone della parola, verbalizziamo quelle esperienze anche dal punto di vista delle emozioni e dello stato d’animo.

“Come vi sentite?”

Il rito è un elemento fondamentale in una lezione di yoga per bambini.
Leggo… ( Piccolo Yoga – Clemi Tedeschi – Macro Edizioni)

La scelta di aprire e chiudere la pratica con un rito sempre uguale, trasmette alcuni messaggi e produce effetti significativi.
E’ come se dicessimo:
– ora stiamo per fare qualcosa di speciale (stacco dalle attività ordinarie)
– ora ci prepariamo a ritornare in aula (o nel caso di lezioni private o in modalità on line a ritornare alle attività ordinarie)
– siamo un gruppo e facciamo una cosa solo nostra (identificazione/appartenenza).

Il momento iniziale della lezione è quindi uguale a quello finale nella modalità, mentre è diverso dal punto di vista del vissuto. C’è un prima e un dopo…

La lezione di yoga (ovunque si svolga: scuola, centro privato, casa) deve rappresentare uno spazio e un tempo speciali in cui viviamo esperienze speciali e anche fantastiche ( ci trasformiamo in animali, elementi della natura ecc..), in cui attraverso il silenzio e il rilassamento andiamo ad acquisire calma e tranquillità. Il rito iniziale segna il momento in cui questo spazio e questo tempo diventano concreti, il momento in cui lasciamo fuori “il prima”. Il rito finale segna il momento in cui siamo pronti a ritornare perchè ci siamo preparati, attraverso le pratiche, a tornare “al dopo” trasformati.

Dal punto di vista pedagogico la ripetizione di gesti rituali è molto importante per i bambini. Ciò che si ripete e che è familiare ispira fiducia e sicurezza creando armonia interiore.  A questo proposito vi propongo la lettura di questo articolo

Buona settimana a tutti voi e al prossimo post!

Namaste!

Lo yoga con le api nell’Antico Egitto ( una lezione on line)

Oggi vi propongo un viaggio nel tempo condividendo una lezione completa che ho proposto alle mie piccole praticanti ( 10 anni)  che mi seguono on line attraverso la piattaforma Zoom.
Infatti vi porto con me in esplorazione dell’Antico Egitto attraverso lo yoga e naturalmente … le api!
Si perchè le api erano considerate quasi sacre dagli antichi egizi come potete leggere nell’immagine di apertura.
Dopo il rito iniziale ho condiviso sullo schermo l’immagine e l’abbiamo letta insieme…
Il dio RA era la divinità legata al sole e che governava ogni parte del mondo. E’ stato quindi naturale cominciare la lezione sciogliendo e riscaldando il corpo con Il Saluto al Sole.
Ha fatto seguito un’attività di BODY PERCUSSION in cui ho proposto alle piccole praticanti di immaginare di dover afferrare con le mani le lacrime del dio RA lavorando sul concetto di battere e levare per renderci consapevoli che il nostro corpo ha un ritmo e che questo ritmo può cambiare ( può essere più veloce e più lento e poi può ricominciare ad essere più veloce). Mentre sul battere si batteva il piede destro a terra, sul levare si allungava il braccio destro per afferrare le lacrime e poi sul battere si batteva il piede sinistro a terra e poi sul levare si allungava il braccio sinistro. Consapevolezza sul senso del ritmo, sull’allungamento del corpo e sulla simmetria e lateralità. Divertimento assicurato!
Riguardo alla Body Percussion vi suggerisco di acquistare il corso “Body Music for Children” di Tiziana Pozzo, mia docente in AIPY. Un corso fatto benissimo per scoprire la musicalità innata nei bambini ( e in noi!!!) e imparare tante attività da proporre ai nostri bambini.

Abbiamo proseguito la lezione con IL GIOCO DEI MIMI: sfruttando la chat della piattaforma ZOOM comunicavo a una bambina il nome di un elemento caratteristico dell’Antico Egitto e lei lo mimava alle sue compagne. Quella del mimare è un’attività straordinaria per creare quello che Rosa Cipriano chiama “Dialogo Motorio“. Noi diamo un input ai bambini ( in questo caso l’elemento da mimare) e loro mettono in gioco la loro conoscenza e la loro creatività veicolandole con il corpo.  Gli elementi che ho suggerito loro sono stati: LA MUMMIA, LA PIRAMIDE, IL FIUME NILO e IL ROTOLO DI PAPIRO ( nel caso i bambini non abbiano presente l’elemento da mimare è possibile, sempre attraverso la chat di Zoom, inviare un’immagine)

Nell’Antico Egitto molti animali erano considerati sacri e molte divinità avevano sembianze animali. Non è stato difficile creare una sequenza di posizioni yoga fluida e armonica…

 

E nella posizione di SOBEK, il coccodrillo ho guidato le bambine in un breve rilassamento…

Distese sulla pancia, con la fronte appoggiata alle mani… chiudete gli occhi e fate finta di dormire. Respirate lentamente…
Ora immaginate che il vostro corpo si trasformi come per magia in una bellissima aquila.
Volate felici sorvolando il grande fiume Nilo e vedete dall’alto delle piccole barche che si muovono leggere sull’acqua e le loro vele bianche sono mosse da un vento leggero.
E poi continuate sorvolando le grandi piramidi e ammirando dall’alto la grande distesa di sabbia dei deserti…
Ad un tratto venite illuminate da un raggio di sole, ma siete un’aquila e il raggio del sole non vi da fastidio… anzi riuscite a vedere più chiaramente e vedete in lontananza dei bambini che giocano felici… alcuni si rincorrono, altri giocano al tiro alla fune, altri si passano una palla. Sono felici e la luce del sole li illumina…
E anche voi vi sentite felici e leggere…
L’aquila termina il volo nel suo nido e per voi è tempo di risvegliarsi e allora piano piano cominciate a muovere le dita dei piedi e delle mani…. e poi le braccia e le gambe … vi allungate… vi stiracchiate … e poi con calma ruotate sul fianco e vi mettete sedute con le gambe incrociate.

La lezione si conclude con il rito finale, il saluto e una piccola condivisione dell’esperienza utilizzando il bastone della parola on line.

Spero che questa proposta vi sia piaciuta!

Al prossimo post!!!!

 

Il bastone della parola… on line!

Come avevo descritto in questo post il bastone della parola è uno strumento importantissimo per far rispettare quella situazione bellissima che è il silenzio.
Al termine di ogni lezione, solitamente io lascio spazio ai bambini per una condivisione rispetto a ciò che hanno vissuto, che può essere semplicemente condividere con i compagni di pratica ciò che è piaciuto di più ( a anche ciò che è piaciuto di meno….. tutto è importante per un insegnante).
Se è facile capire come utilizzare il bastone della parola durante le lezioni in presenza risulta più complicato far rispettare il proprio turno di parola durante le lezioni on line. E allora perchè non costruire in maniera semplice e veloce un bastone della parola che ogni bambino terrà vicino a sè e terrà in mano quando condividerà i suoi pensieri? Gli altri bambini ascolteranno, in silenzio, come se fossero in presenza, con attenzione e rispetto.

Nel pensare a come realizzare il bastone della parola in versione on line ho preferito puntare su materiali e attrezzi semplici da reperire ( soprattutto in questo periodo in cui non si può uscire per recuperare materiali in negozi che magari sono chiusi…. per chi come me vive in zona attualmente rossa!)

Infatti serviranno soltanto:
– un foglio di carta bianco A4
– tre pennarelli (  colori a piacere… io ho scelto quelli che mi ricordano le api…)
– colla stick
– forbici
– matita di grafite
– righello
– scotch trasparente
– la stampa del pdf ” Il bastone della parola ” che trovate nella pagina del blog NETTARE DALL’ALVEARE
– nastrini e fili di lana ( facoltativi ).

Cominciamo tracciando sul foglio bianco sei righe a distanza di 2 cm una dall’altra partendo dalle estremità del foglio…

… coloriamo gli spazi che si sono formati…

Arrotoliamo il foglio nella parte lunga in modo da lasciare un’apertura di 3 cm e fissiamo con qualche pezzettino di scotch…

Ora è il momento di stampare e ritagliare gli elementi da incollare sulla parte bianca…

… consiglio di utilizzare un elemento per chiudere bene il tutto al centro (come se fosse un sigillo che chiude una pergamena per intenderci).

Io avevo in casa un nastrino di raso marrone e un gomitolo di lana giallo ( proprio i colori adatti!!!!) e ho aggiunto un piccolo elemento decorativo … e mi sono divertita a scrivere il bzzzz delle api qua e là…

Ecco quindi un bastone della parola semplice semplice che può diventare uno strumento per rendere creative e ordinate anche le lezioni on line…
Bee-atrix ed io speriamo che questo breve tutorial vi possa essere utile cari insegnanti e genitori… e se avete altre idee su come moderare gli interventi dei bambini nelle lezioni di yoga on line sarò felicissima di conoscerle.

A presto!!!