3 dicembre: la posizione delle mani ai piedi

… meglio conosciuta come la POSIZIONE DELL’ELEFANTE !!!

Che c’entrano le api con gli elefanti, vi chiederete?

Dovete sapere che api ed elefanti non vanno molto d’accordo.  Quando un elefante viene punto da un’ape ( ricordate sempre che le api pungono solo se si sentono minacciate, quindi solo per difendersi) se lo ricorda per mooooolto tempo ( non a caso si dice avere una memoria da elefante) e non appena sente nell’aria odore di ape, o sente il ronzio si allarma e si allontana. Tanto è vero che in Sudafrica stanno studiando un sistema per collocare alveari intorno ai campi coltivati per evitare che questi vengano calpestati dagli elefanti. Insomma le api sono un po’ “sfruttate” come deterrente naturale.

Ma veniamo alla nostra posizione…

La posizione delle mani ai piedi in sanscrito viene chiamata in modi diversi a seconda della tradizione yoga a cui si fa riferimento ( PADASTASANAUTTANASANA).  Nello yoga per i bambini la chiamiamo posizione dell’elefante perchè la forma del corpo ricorda quella del grande animale e dove le braccia diventano la proboscide.

ESECUZIONE
Partiamo sempre dalla posizione della montagna e poi ci pieghiamo in avanti e portiamo le mani verso il pavimento. Non importa dove arriviamo con le mani e se piegandoci in avanti ci fanno un po’ male le gambe le pieghiamo un pochino. Lasciamo ciondolare verso il basso anche la testa.
Qui ci fermiamo e respiriamo per qualche istante.
Poi intrecciamo le dita delle mani creando con le braccia la proboscide. Ora siamo un elefante che ne sta fermo e tranquillo.

VARIANTI
Possiamo immaginare che il nostro elefante decida di mangiare qualche foglia e allora inviteremo i bambini ad alzare la testa guardando avanti e poi ad abbassarla ( ai bambini più grandicelli possiamo chiedere di abbinare un inspiro quando sollevano la testa ed un espiro quando l’abbassano).

CAMMINATA DELL’ELEFANTE
Le posizioni dello yoga ispirate agli animali possono essere un attimo punto di partenza per far fare esperienza di movimento imitando le loro camminate.
Stimoleremo i bambini con qualche domanda:
” Quali sono le caratteristiche dell’elefante? E’ grande? E piccolo? E’ Leggero? E’ pesante?”
” Come cammina un elefante?”
” I suoi passi saranno piccoli e veloci? O saranno dei passi grandi e pesanti?”

E allora proporremo la camminata iniziando a dondolare le braccia per muovere dolcemente la proboscide e poi inizieremo a fare grandi passi con un tonfo ad ogni passo.
Una variante potrà essere quella di allungare un braccio davanti per imitare la proboscide e portare un braccio allungato dietro per rappresentare la codina dell’elefante o ancora imitare un elefante che raccoglie l’acqua con la proboscide e la porta alla bocca, quindi sollevando il busto e allungando le braccia sopra la testa, oppure si diverte a bagnare gli amici elefanti sollevando il busto e ruotando a destra e sinistra con le braccia allungate. Possiamo quindi alternare momenti di camminata a momenti statici.

BENEFICI
La posizione dell’elefante, mantenuta staticamente per qualche momento, favorisce il contatto con la terra, rilassa la schiena e allunga la muscolatura posteriore delle gambe. Mangiando le foglie i nostri elefantini rinforzeranno i muscoli posteriori del collo e della parte alta della schiena. E’ una posizione che migliora la postura.
Con le camminate, stimoliamo la creatività e la fantasia dei bambini e lavoriamo sulla coordinazione dei movimenti.

BIBLIOGRAFIA E SUGGERIMENTI ON LINE
Yoga Bimbi di Chiara Iacomuzio e Maurizio Morelli
L’ABC dello Yoga per bambini di Teresa Anne Power

Per quanto riguarda le camminate e i movimenti degli animali vi lascio il link al sito di Rosa Cipriano, educatrice al movimento che ha ideato un programma pensato proprio per stimolare il movimento creativo partendo dall’imitazione degli animali. Io lo consiglio vivamente!

Buona pratica elefantini e a domani!!!

Catia e Bee-atrix

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