Mudra: lo yoga nelle mani dei bambini

Il sottotitolo di questo libro meraviglioso è: “Esprimere le emozioni con i gesti“.
Quante cose possiamo dire con le mani!!!
Possiamo esprimere amore e odio.
Possiamo esprimere consenso e dissenso.
Possiamo accogliere o respingere.
Possiamo creare o distruggere.
Quanta potenza è concentrata nelle nostre mani!

Cosa sono i mudra?
I mudra sono gesti archetipici che appartengono alla memoria ancestrale dell’umanità. Indicazioni posizioni simboliche principalmente delle mani e delle dita ( ma anche del corpo e degli occhi), tecniche di respirazione che permettono controllo e attivazione dell’energia, possono essere eseguiti per scopi terapeutici, devozionali, estetici e artistici.
I mudra sono di grande aiuto nella regolarizzazione del respiro, il cui equilibrio comporta sempre un immediato miglioramento dei disturbi dell’umore; inoltre, uniscono la realtà individuale alle energie cosmiche consentendo di curare malattie dell’anima e del corpo e di varcare soglie mentali profonde per accedere a stati mentali estatici.
La pratica dei mudra è funzionale alla libera circolazione del prana (il soffio vitale), all’apertura dei chakra e al risveglio della Kundalini. Pertanto è parte essenziale dell’insegnamento di molte scuole Yoga, in particolar modo di quelle che si ispirano alla speculazione tantrica”.
Nota: si può utilizzare indifferentemente il maschile, i mudra o il femminile, le mudra.

La parola mudra letteralmente significa “sigillo” che … suggerisce l’idea di conservazione e di controllo, di isolamento e di riservatezza. Sigilliamo un recipiente per impedire che il contenuto fuoriesca e anche per evitare che venga contaminato da qualche agente esterno. Isolamento è inteso non come chiudersi al mondo o alla vita ma come acquisizione di un controllo progressivo sull’attività sensoriale e quindi sulla mente. Anzichè disperdersi, il prana scorre in circuiti protetti e isolati che si accumulano nei centri vitali”

Fatta questa breve introduzione sui/sulle mudra … perchè trasmetterli ai bambini?
Perchè… le mani dei bambini sono aperte al mondo. Curiose si appoggiano ovunque con delicatezza anche quando rompono, lanciano, picchiano; lo fanno con la poesia del vento che scherza con i rami degli alberi, Anche quando sono sporche, sono sporche di vita e di gioco.

Nel testo sono presenti interessantissimi capitoli dedicati al legame tra mudra, danza e musica con la proposta di sequenze e coreografie ( la danza Tandava è meravigliosa).
Per gli insegnanti sarà super utile il capitolo: “Come fare i mudra coi bambini” in cui viene spiegato dove, come, quando proporre i mudra, i tempi di pratica, i benefici, quali mudra scegliere.
E poi fantastica la rassegna dei 71 mudra con l’immagine e la spiegazione.
Onestamente uno dei più completi libri sullo yoga dei bambini che abbia letto e studiato.
Vi lascio con un bellissimo video…

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna?

Così recitava Leopardi … ma la luna è davvero così silenziosa?
Se la guardiamo bene possiamo trarre tanta ispirazione e tante idee da proporre ai bambini!!!
Ecco per voi lo sviluppo di una lezione completa ispirata all’altra metà del cielo per bambini dai 6 anni in su.

RITO INIZIALE:
I bambini sono seduti in cerchio, gambe incrociate e mani in Dhyana Mudra, un bellissimo gesto che possiamo fare quando abbiamo voglia di scoprire il mondo misterioso che c’è dentro di noi… misteriosi come la luna ma con tanto da scoprire.
L’insegnante invita i bambini a ripetere “IO SONO IMMERSO NELLA LUCE”
Fonte: Mudra: lo yoga nelle mani dei bambini

RISCALDAMENTO:
Diventiamo degli astronauti
Invitiamo i bambini ad immaginare di essere astronauti!
E’ arrivato il gran giorno… oggi partiremo con il nostro razzo alla volta della luna!
Ma prima un po’ di allenamento!
– Disegnamo dei cerchietti in aria con le mani… e poi con le braccia.
– Disegnamo dei cerchietti in aria con i piedi e poi con le gambe.
– Disegnamo dei cerchietti con i fianchi
– Disegnamo dei cerchietti con il collo
– Alziamo e abbassiamo le spalle
– Marciamo un po’ sul posto

E poi prima di vestirci da astronauti rendiamo onore alla luna salutandola con una breve sequenza di asana

La sequenza è speculare per cui si ripeterà sull’altro lato.

GIOCO:
Una passeggiata sulla luna

Innanzitutto ci vestiamo da astronauti.
Ma come si vestono gli astronauti?
Sopra la biancheria intima, gli astronauti indossano una sottotuta ( mimiamo insieme ai bambini …. mettiamo i piedi e le gambe nella tuta e poi le mani e le braccia…tiriamo su la lampo e la chiudiamo per bene).
E poi indossiamo la tuta spaziale vera e propria. Compiamo gli stessi movimenti di prima ma questa volta… sorpresa! La tuta spaziale si chiude posteriormente e quindi i bambini dovranno aiutarsi a tirare su la lampo e poi fissarla ulteriormente immaginando di usare il velcro ( come quelli delle scarpe da tennis per interderci).
Indossiamo le cuffiette con il microfono per comunicare con la base ( possiamo invitare i bambini a fare le prove: ” Pronto! Prova! Astronauta Marco chiama la base! Mi sentite base?”).
E poi è la volta dei guanti … anzi guantoni.
Per finire il bellissimo casco rotondo e trasparente!
Siamo pronti per la nostra avventura sulla luna.
Se ne abbiamo la possibilità possiamo far sentire ai bambini la registrazione di un conto alla rovescia ( per creare più atmosfera ) oppure possiamo farlo tutti insieme!

Ecco i nostri austronauti arrivati sulla luna…
Ma come si cammina sulla luna?
Ecco l’attività di movimento creativo: invitiamo i bambini ad imitare l’andatura degli astronauti. Sulla luna, si sa, non c’è la forza di gravità. Come saranno i nostri movimenti? Moooolto lenti…
E come sarà il nostro equilibrio quando si cammina lentamente?
E se incontriamo un ostacolo?

Lo scopo dell’attività è proprio quella di stimolare la capacità di mantenere l’equilibrio cambiando la velocità di movimento inserendo anche degli elementi “di disturbo” come oggetti o gli abitanti della luna (?) che cercano di far perdere l’equilibrio ai nostri piccoli astronauti (in questo caso il gruppo dei bimbi sarà suddiviso in astronauti e “disturbatori” invertendo i ruoli)
Fonte: www.joyofmovinghanfbook.com
E’ ora di tornare sulla terra… al suono della campana tibetana (o di un altro strumento… più spaziale!) gli astronauti, a passi lenti, si dirigono verso la loro postazione (i tappetini) pronti per il viaggio di ritorno.

Dopo il gioco di movimento un momento di pausa con il racconto di una piccola filastrocca che può essere animata con dei semplici gesti, inventati da noi o dai bambini stessi.

ABITO NEL CIELO INSIEME ALLE STELLE
STIAMO BENE QUASSU’
SONO LUMINOSA E SONO FIERA
MI PUOI VEDERE SOLO LA SERA.
SALUTO IL SOLE CHE VA A DORMIRE
COSI’ PIANO INIZIO A SALIRE
A VOLTE A SPICCHI E A VOLTE PIENA
CON ME LA NOTTE E’ SEMPRE SERENA
VEGLIO SUI SOGNI DI OGNI BAMBINO
FINO A CHE TORNI DI NUOVO IL MATTINO
COME ME NON C’E’ NESSUNA
CARI BAMBINI SONO LA LUNA.
Fonte: www.bambiniinpoesia.blogspot.com

GIOCO DI RESPIRO
Il respiro della luna

Invitiamo i bambini a chiudere con l’indice la narice destra e ad inspirare dalla narice sinistra.
Poi chiudiamo la narice sinistra con l’altro indice, liberiamo la narice destra ed espiriamo.
E ancora inspiro a sinistra… chiudo a sinistra ed espiro a destra.
Chiudo a destra… inspiro a sinistra… chiudo a sinitra espiro a destra.

Questo gioco di respiro apporta calma e tranquillità mentale.
ATTENZIONE: La respirazione lunare (Chandra Bheda Pranayama) prevede anche un momento di ritenzione del respiro a polmoni pieni con entrambe le narici tappate. LE RITENZIONI NON VANNO PROPOSTE AI BAMBINI!

ATTIVITA’ CREATIVA:
Acchiappasogni

L’attività creativa può essere ispirata alla frase della filastrocca…” VEGLIO SUI SOGNI DI OGNI BAMBINO”
Ecco alcuni link utili per poter realizzare un acchiappasogni semplice e veloce:
https://mammagioca.blogspot.com/2018/02/acchiappasogni-fai-da-te.html
http://artexploraestate.blogspot.com/2013/07/gli-acchiappasogni.html
https://www.artbarblog.com/diy-dream-catchers-made-by-kids/

RITO FINALE:
Siamo di nuovo seduti in cerchio, con le gambe incrociate e gli occhi chiusi.
Le mani sia appoggiano ancora sul grembo prendendo Dhyana Mudra.
Invitiamo i bambini ad immaginare le loro mani colme di tutto ciò che hanno scoperto insieme sulla luna e anche su loro stessi.
Ripetiamo insieme “IO SONO IMMERSO NELLA LUCE”

Se è possibile segue un piccolo momento di condivisione moderato dall’intervento dell’immancabile bastone della parola.

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A presto!

Nella mia Bee-blioteca: “Laboratorio danza”

Il libro di cui desidero parlarvi oggi è una guida Erickson.
Per uno sviluppo armonico, il bambino ha bisogno di conoscere il mondo che lo circonda attraverso una reale esplorazione. Lo stile di vita contemporaneo, tuttavia, limita spesso l’autonomia creativa, intesa come capacità di moversi liberamente, anche all’interno di storie fantastiche.
Oltre alla dimensione corporea, fino a tempi recenti, l’educazione tradizionale ha spesso trascurato anche quella emotiva, concentrandosi quasi unicamente sulla cognizione. Il risultato è uno sviluppo sbilanciato, ai danni della parte “umana” della persona, fatta di fisicità ed emozioni.
La danza creativa fornisce a questo scopo un’esperienza che permette di esplorare e manifestare la propria personalità sviluppando abilità creative, espressive e sociali. Questo libro si propone come manuale pratico per la realizzazione di attività e percorsi di movimento creativo con i bambini della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, per portarli a scoprire e acquisire gli elementi della danza – il corpo, lo spazio, il senso del peso e il tempo – che stimolano e orientano la creatività senza imprigionarla
.

Le mie lezioni di yoga per bambini sono scandite da momenti precisi – il rito iniziale, il riscaldamento, il gioco/danza, la storia animata con le posizioni e le pratiche dello yoga, l’attività artistica e il rito finale.
La danza e nella fattispecie la danza creativa è un momento importante.
Si tratta di un momento in cui il bambino è invitato ad esplorare il movimento corporeo in combinata con la sua fantasia e l’immaginazione e a “misurarsi” in maniera del tutto spontanea e naturale ( senza focus sulla performance ) con elementi come lo spazio, il tempo, il senso del peso, i diversi livelli e le direzioni.
Questo libro spiega molto bene tutti questi elementi e offre spunti di applicazione pratica a seconda delle età dei bambini/ragazzi.
Per un’insegnante di yoga diventa poi essenziale tutta la parte in cui ci si sofferma sulla propriocezione e sulla consapevolezza delle potenzialità delle varie parti del corpo.
Le mani si possono muovere in tantissimi modi…. esploriamo insieme!
Posso aprire e chiedere le mani prima lentamente e poi più velocemente, posso muovere un dito alla volta, posso chiudere la mano a pugno e poi srotolare le dita come un ventaglio partendo dal mignolo, posso ruotare il polso immaginando di svitare una lampadina o di impugnare i manubri di una motocicletta…. e potrei continuare all’infinito!!!!

E se poi provassimo a danzare le emozioni?
E se provassimo a danzare un oggetto?
E se provassimo a danzare un animale?
E se provassimo a danzare tessuti?
E se provassimo a danzare immagini?

Noi insegnanti siamo coloro che osservano le capacità dei bambini di elaborare i loro gesti e i loro movimenti quando lavorano in autonomia e poi gli stessi gesti quando interagiscono con i compagni di pratica; siamo coloro che osservano come i bambini interagiscono con materiali differenti ( esempio bellissimo: muoversi e dare movimento a dei leggerissimi foulard oppure con del tessuto più grezzo e pesante ); siamo coloro che aiutano i bambini a capire che non stanno semplicemente imitando il movimento degli animali ma che ne stanno vivendo le caratteristiche, che ne stanno cogliendo l’essenza.

Insomma! Questo è un libro che consiglio vivamente a tutti i colleghi insegnanti di yoga per bambini.
L’autrice, Donata Zocca è un’arteterapeuta, danzatrice e coreografa.
Lavora presso l’azienda ospedaliera San Paolo di Milano nell’ambulatorio territoriale di Neuropsichiatria Infantile come danza-novimento terapeuta.

Nella mia Bee-blioteca: “Yoga per bambini” di Gabriella e Maria Grazia Cella

La settimana prima di Natale ho concluso il progetto “Bee-atrix intorno al mondo”.  L’ultima tappa del nostro viaggio ci ha portato nella terra dove è nato lo Yoga cioè l’India. Il cuore della mie lezioni è rappresentato dal racconto di una storia/leggenda che poi verrà animata attraverso gli asana, piccoli pranayama e mudra. In occasione del nostro viaggio in India ho proposto il racconto di come si è diffuso lo yoga in tutto il mondo. Insegnanti e praticanti sanno di cosa sto parlando… Mentre Shiva insegna a Parvati i segreti dello yoga sulle sponde di un laghetto, un pesciolino, Matsya, ascolta e impara… Impara e si trasforma… Si trasforma in uomo e Shiva per premiarlo della sua costanza e dedizione gli affida l’importante compito di insegnare lo Yoga agli uomini e lo chiama “Matsyendra” che significa pesce trasformato in uomo.
” Ecco che cosa è successo mie yogini! in questi mesi vi siete trasformate … vi siete applicate con costanza e dedizione alle nostre lezioni imparando e sperimentando tante cose nuove”.
A febbraio mi ritroverò con le mie piccole yogini per continuare il nostro percorso e allora ho pensato di prolungare la permanenza in India ideando un ciclo di otto lezioni ispirate ad un libro che mi è molto caro.

Dalla quarta di copertina
” Elio è un ragazzino occidentale che, per un periodo di tempo va a vivere in India con la famiglia. Grazie all’amicizia di Chandra, una coetanea indiana e guidato da un saggio maestro, si accosta alla cultura del luogo e agli esercizi basilari della disciplina dello yoga nel modo più semplice e naturale possibile, vivendo la quotidianità delle città e dei villaggi indiani.
Intraprende un vero e proprio alla scoperta del principio dello yoga, l’equilibrio tra mente e corpo, e impara facilmente le sue posizioni fondamentali.
Il racconto diventa un’espediente per avvicinare i più giovani allo yoga, ma anche un invito per gli adulti e gli insegnanti che si interessano della loro educazione”.

Le autrici sono Gabriella e Maria Grazia Cella.
Gabriella Cella Al-Chamali, maestra yoga della Yoga Vedanta Forest Academy Himalayas di Swami Sivananda dal 1979, ha seguito in India le scuole dei più prestigiosi maestri di Yoga e Ayurveda.

Nel 1991 ha fondato la Scuola insegnanti Yoga Ratna e nel 1997 ha ottenuto il titolo onorifico di Yoga Chudamani (gemma dello Yoga) dalla Advaita Vedanta Ashram di Kaladi e nel 1999 quello di Yogacharya (che dedica la sua vita allo yoga).

Autrice di numerosissime pubblicazioni, tiene conferenze e corsi di approfondimento in Italia e all’estero, collabora con riviste nazionali e l’università di Verona ed è membro del comitato scientifico di Riza psicosomatica.
( http://www.yogaratna.it/)

Maria Grazia Cella è pedagogista con indirizzo psicologico, gemmologa, cristallo-terapeuta, tecnica e pratica meditazione Vipassana ha lavorato come educatrice negli istituti di rieducazione minorile “I Focolari”.

“Ti chiami Chandra, vero?”
“Si, Chandra vuol dire luna”
“Che strano, io mi chiamo Elio che significa sole”
Chandra sorrise, si alzò e con uno sguardo lo invitò a seguirla. Si diresse verso il tempio, le porte erano spalancate ed Elio si fermò rispettoso, osservando la ragazza entrare e scomparire come inghiottita dal buio.  Esitò un poco, poi seguì il suo passo leggero e sicuro. L’odore acre e il fumo dell’incenso lo avvolsero e per un attimo ebbe l’impressione e il timore di non vedere nulla; poi poco a poco la paura si sostituì allo stupore: tanti piccoli ceri illuminvano sulle pareti dei dipinti che raffiguravano divinità con sembianze, vestiti, colori e posizioni differenti. Elio li osservava attento, cercando di dare una spiegazione, un nome a quelle immagini; poi finalmente riconobbe davanti a sè Shiva, il signore dei dei. Ebbe un sospiro di sollievo, gli parve di incontrare un amico in mezzo a tanti sconosciuti. Si sentì’ più tranquillo e si fermò.

E’ così che Elio inizia la sua avventura in cui incontrerà persone e divinità che lo aiuteranno a capire e vivere lo Yoga.

Un libro intenso e dolcissimo…. che secondo me non dovrebbe mancare nella libreria di un insegnante di yoga per bambini.

Nella mia Bee-blioteca: ” Avrò cura di te”

Oggi vi parlo di un libro meraviglioso!!!!!

“Avrò cura di te” di Maria Loretta Giraldo con le illustrazioni della fantastica Nicoletta Bertelle, è un albo illustrato che è pura poesia.

C’era una volta un minuscolo seme. Era così piccolo, nel vasto mondo, che si sentiva sperduto. Il Cielo, l’Acqua e la Terra lo videro e provarono tenerezza per lui…

La Terra disse al seme: 

“Non temere. Io avrò cura di te”.

E lo raccolse tra le sue zolle morbide

Avrò cura di te….

La Terra, l’Acqua e il Cielo pronunciano questa frase che diventerà un mantra contagioso perchè ognuno di noi, tutti, nessuno escluso ha le caratteristiche, le capacità e la predisposizione a prendersi cura di qualcun’altro.

Il seme diventa albero e si prende cura di una piccola capinera sperduta offrendo i suoi rami per un caldo e protetto nido.

La capinera si prenderà cura dell’uovo e del minuscolo uccellino che nascerà…

E ancora ” Avrò cura di te”

“Avrò cura di te”

“Avrò cura di te”

E’ una bellissima frase, segno di un amore sincero e disinteressato perchè il minuscolo uccellino crescerà e imparerà a volare dal nido…

Ispirata da questo bellissimo albo ho ideato una lezione di yoga e movimento creativo ( chi fosse interessato mi può scrivere all’indirizzo e-mail catia@honeyyoga.it).

Ci sono tutti gli elementi per poter far sperimentare ai bambini una dimensione di equilibrio alternando momenti di riposo a momenti di dinamismo.

Consigliatissimo!!!!

Maria Loretta Giraldo, Nicoletta Bertelle

Avrò cura di te

Casa Editrice Camelo Zampa